Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono. Parola del Signore
Che farà il padrone? Gesù pronuncia sottovoce questa frase, lo sguardo abbassato, il tono della voce triste. Che cos’altro deve fare Dio per il suo popolo? Gli ha donato una splendida vigna, produttiva e attrezzata, feconda e perfetta. Lui ha fatto la fatica di piantarla, dopo avere dissodato col sudore della fronte l’arido terreno. Lui ha captato l’acqua scavando le viscere della terra. Lui ha costruito una recinzione per impedire alle volpi di saccheggiare il raccolto. Lui ha costruito una torre di guardia per conservare il raccolto e alloggiare gli operai. Poi l’ha affidata a degli affittavoli che, storditi dall’abbondanza del raccolto, si sono scordati di dare il compenso pattuito e si sono montati la testa. Che farà il padrone? Vuole conciliazione, anche se i propri servi vengono picchiati e, alla fine, è disposto a mandare il figlio che sarà malmenato e ucciso. Che farà? Gesù parla di sé ai propri assassini, chiede a loro di esprimere un giudizio, chiede al suo popolo di giudicare l’operato di Dio che ci ha messi in un Eden straordinario che noi uomini sfruttiamo come se fosse nostro, come se tutto fosse dovuto, con un’arroganza che irrita la natura stessa. Che farà? E i suoi uditori, ironia della sorte, sentenziano: punizione, rigore, morte. Già… ma non farà così. Il figlio, non alzerà il pugno, non userà violenza, è disposto a morire piuttosto che a colpire. (lachiesa.it)
Pace e bene
Fra Giuseppe Maggiore