Massimo Centineo
Proprio così. Il classico pizzino. Quel piccolo foglietto di carta che riesce a dare, quasi miracolosamente, ordini o comunicati in genere.
Vi racconto cosa mi è successo:
Sulla tassa dei rifiuti ogni utente virtuoso può ottenere uno sgravio portando il materiale differenziato all’isola ecologica. In dettaglio, facendoti registrare nella scheda personale che ti danno in dotazione, tutto ciò che porti al centro di raccolta del Comune, si può ottenere poi a fine anno uno sgravio che può arrivare fino al 30% della quota variabile sul canone di riferimento.
A conti fatti, l’operazione risulta essere antieconomica. Nel dettaglio, infatti, parliamo di una cifra che si attesta, usufruendo di tutto il 30% di sgravio da potere ottenere, circa al 10% sul valore complessivo della tassa. In buona sostanza, facendo un esempio concreto, per una famiglia tipo, composta da 3 persone, con un appartamento di 120 metri quadri, la tassa Tari è pari a 415 euro. Lo sgravio massimo da potere attuare portando il materiale differenziato all’isola ecologica, risulta essere pari a 48 euro. È di fatto un 10%.
Malgrado “a cosa un cummeni mancu falla”… la si fa per rispetto dell’ambiente, per educare i nostri figli a lasciare un mondo il più possibile migliore alle future generazioni.
In questo contesto, cosa fa la politica per abituare tutti gli utenti a fare il più possibile la differenziata? Non dico di proposito nessuna risposta, ché io la differenziata la faccio già. Ed è per questo che il Comune di Favara mi ha sempre “premiato”.
Ritorniamo al “pizzino”. Se lo spulciate attentamente, noterete che i numeri impressi su di esso corrispondono agli importi che il Comune ha ricevuto negli anni grazie a me che faccio la differenziata. Posso portarne di cartone, vetro, plastica, metalli a tonnellate. Ma a me spetta solo quel misero sconto di cui si parlava in dettaglio poco fa.
È qui il “pizzino” ha fatto la sua parte… Leggendo bene la bolletta della Tari, per chi ha in carico più di una ubicazione, riceve lo sgravio della differenziata solo per un immobile! Nel dettaglio, prendendo in considerazione la mia bolletta, ad oggi mi viene applicata la riduzione solo nella abitazione e non nel locale dell’attività commerciale. Scoperto l’errore, chiedo spiegazioni all’ufficio tributi, il quale mi indica di inviare una richiesta all’ufficio tecnico per certificare la somma del materiale che ho conferito all’eco punto. Dopo 30 giorni, scopro per caso, andando di persona al Comune, che era nato con la mia richiesta una sorta di ping-pong per scaricare la così difficoltosa competenza, di capire chi era “obbligato” a conoscere quelle “cifre”. Rottomi le scatole, scelgo di andare all’Ato per chiedere lumi sulla faccenda. Ed ecco spuntare il “pizzino”. Mi viene consegnato dall’operatore un pezzo di carta dove si evincono gli importi corrispondenti, di anno in anno, relativi al materiale differenziato che ho portato all’isola ecologica. Vado all’ufficio tributi con in mano il “pizzino” che indica i dati. Al che leggendo quei numeri, scoprono che la riduzione applicata è stata fatta solo per una ubicazione e non per tutte quelle che appartengono all’utenza. Ma udite, udite!
Il caso lo giustificano col fatto che il materiale portato all’eco punto viene caricato in un’unica scheda e che quindi lo sgravio può essere detratto solo ad una singola unità ubicativa e non in tutte. Io rispondo: Scusate! Ma se la tassa la mandate con un unico bollettino, in quanto fa fede la persona fisica col suo codice fiscale, e l’Ato da una sola scheda per utenza e l’utenza risulta essere composta da una sola persona titolata ad avere diverse ubicazioni, come si può pretendere d’avere due o più schede per conferire il differenziato di un’unica utenza? Ho chiesto proprio oggi al call-center dell’Ato spiegazioni in merito all’anomala richiesta fattami dall’ufficio tributi. Mi hanno risposto che è impossibile avere più di una scheda per la stessa utenza. Chiedo successivamente se potevo avere un’attestazione che dichiarava l’impossibilità di avere le due schede, in modo da poterla presentare all’ufficio tributi del Comune. La signorina presa di panico per la “grande responsabilità” mi anticipa che a giorni anche questo tipo di servizi e richieste verranno esternalizzate e date in affidamento ai vari Comuni, e che quindi non può aiutarmi a riguardo.
Benedetto “pizzino”! Mi dici tutto e poi non mi dici niente, ma mi hai fatto capire tante cose…
P.S.: malgrado tutto continuerò a differenziarmi col differenziare.