La Camera ha approvato il ddl Richetti, che abolisce un odioso privilegio degli onorevoli, quanto mai paradossale e offensivo nei confronti degli italiani che vivono un momento difficile economicamente e sono stati, ulteriormente, penalizzati dalla riforma sulle pensioni che porta la firma della Fornero.
Hanno votato a favore 348 deputati, 17 contrari, 28 astenuti. Contraria al ddl Forza Italia, i parlamentari restano in Aula ma non votano, ad eccezione di Gelmini e Santanchè. Astensione Mdp.
Tra i 348 voti che hanno dato lo stop o per lo meno nuove regole alla rendita a vita dei parlamentari, c’è quello di Tonino Moscatt.
“Abbiamo approvato il ddl sui vitalizi – ci dice il giovane deputato del Pd – non perché cercavamo dei temi impregnati di populismo da sbandierare, ma perché fin dall’inizio di questa legislatura, in tempi non sospetti, me come Richetti ed altri colleghi del Pd, avevamo deciso di dare un taglio col passato anche con una legge che ricalcolava le pensioni grazie al criterio totalmente contributivo. Bene, prima della fine del mandato ci siamo riusciti ed oggi l’applicazione della legge Fornero varrà anche per ex parlamentari”.
Moscatt è tra i primi deputati nel Pd a volere la riforma sui vitalizi, l’ha seguita passo dopo passo, presente in aula durante la votazione, ha, infine, votato così come vogliono gli italiani.
“Come era giusto che fosse – continua Tonino Moscatt – ci siamo diminuiti anche quelle famigerate indennità di cui tutti parlano. Noi del Partito democratico dal 2013 ad oggi abbiamo lavorato tanto e francamente non abbiamo intenzione di fermarci, pensiamo a quello che è stato il passato e questo ci da grande carica per porre rimedio agli errori e modulare il futuro”.