Scritto da Lelio Castaldo
Ormai è chiaro: A Favara, dove succede di tutto, non ci si meraviglia più nemmeno se lo Stato diventa una banda criminale che attacca chi ha certamente commesso un abuso (edilizio); così come non ci si meraviglia come un gruppo di supporter del notaio Bartoli e della sua “creatura culturale” diventi, in un sol colpo, l’agnellino da sacrificare.
Favara. Già, Favara. Classificata come una delle capitali dell’abusivismo, del malaffare, dell’illegalità assoluta. Ovunque, nel territorio nazionale corre questa voce. Purtroppo.
Dimenticando che tutto il mondo è paese, alcuni giornalisti di testate nazionali ormai l’hanno etichettata in questo modo.
Questa vicenda mi porta indietro nel tempo; Una ventina di anni fa Agrigento venne etichettata (da giornalisti compiacenti e fotografi mascalzoni) come la capitale mondiale dell’abusivismo nella Valle dei Templi. Agrigento finì in tutte le testate nazionali giornalistiche e televisive come un cancro da estirpare. Dopo questo miserabile clamore mediatico venne ad Agrigento l’inviato dell’Unesco, Mounir Bouchenaki il quale, fra le altre cose, guardando la Valle dei Templi con i propri occhi, ebbe a dire: “Qui si mistifica, non c’è il cemento e le foto riportate sui giornali sono assolutamente false. La Valle è intatta, fra le più protette del mondo”. Dopo qualche giorno la Valle dei Templi è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità…
E vedrete, gentili lettori, che anche oggi, con stupore, quotidiani nazionali riporteranno con enfasi (e certamente a favore del “portatore sano” dell’arte e della cultura) la notizia che ieri sera il Comune di Favara è stato “annastrato” e posto sotto sequestro simbolicamente dal gruppo culturale.
Un gesto di pessimo gusto che, a nostro modo di vedere, avrebbe dovuto far sdegnare per primo il notaio Bartoli il quale, probabilmente, avrà anche sorriso nel vedere il Comune circondato dal classico nastro bianco e rosso.
Così come avrebbe dovuto indignarsi quando è stato esposto un cartello con la scritta: “Siamo sotto attacco”.
Roba da diventare pazzi. Adesso le istituzioni, Carabinieri e Vigili Urbani attaccano. Chi commette un abuso, di un metro o di cento (poco importa) si sente attaccato perché le Istituzioni con la I maiuscola hanno leso “lor maestà”.
Questo giornale, che sta certamente dalla parte di Anna Alba e della legalità, continuerà a soffermarsi su fatti ed episodi bizzarri come quelli accaduti ieri sera a Favara.
Andiamo anche oltre. Forse i nostri articoli creano qualche problema e già siamo a conoscenza che qualcuno comincia a storcere il naso.
Qui non c’è nessun eroe; qui non c’è nessun Mazinga Zeta; qui non c’è nessun Braccio di Ferro (quello degli spinaci). Crediamo fortemente nel nostro lavoro e cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile, speranzosi, sempre, di riuscirci.
Nel caso specifico, quello odierno, abbiamo ragionevoli certezze che, almeno questa volta, siamo riusciti nel nostro intento: informare il lettore di quanto accade a Favara con il supporto di foto alquanto “significative”.
Pienissima solidarietà all’Arma dei Carabinieri; pienissima solidarietà al Corpo dei Vigili Urbani di Favara; pienissima solidarietà alla sindaca Anna Alba. Forse, qualcuno, ha già deciso che la sindaca sta esagerando e comincia ad essere fastidiosa.
Fin quando si parlerà di legalità non si esagera mai.
La Alba non ceda alle provocazioni e vada avanti dritta per la sua strada. Così come farà questo giornale. Ci hanno scambiati per un commando che attacca, ognuno con il proprio ruolo; il sindaco che ordina, chi scrive articoli e chi “si permette” di mettere sigilli. Un trittico delinquenziale, un gruppo criminale, un vero e proprio commando. Peccato che ancora non hanno capito che questo commando si riconduce fortemente ad una regola che dovrebbe essere il tesoro di tutti: la Legalità.
Noi siamo felici di appartenere a questo “gruppo criminale”.
A vergognarsi dovrebbero essere altri…