Che c’è qualcosa che non va per il giusto verso nelle “parlamentarie”, ovvero le primarie del Movimento 5 Stelle in corso di svolgimento on line sulla cosiddetta “Piattaforma Rousseau”. Lo dicono gli stessi attivisti “grillini” ed anche esponenti di primo piano come il parlamentare regionale Giovanni Di Caro.
Il neo onorevole, infatti, a tal proposito scrive sulla sua pagina facebook “Un sistema informatico, comunque complesso, che anziché velocizzare e semplificare, complica e rallenta un processo, è un sistema che ha fallito il suo scopo primario. Tutto il resto conta poco”. Fallimento dichiarato, quindi, del sistema on line usato per le “parlamentarie”, dichiarazione che arriva direttamente dai vertici del M5S e che, naturalmente, ha scatenato i più svariati commenti sul web. Cìè chi si dice comunque fiducioso, come Lucio Falletta: “Non può essere tutto perfetto, dobbiamo essere fiduciosi”; e chi come Flavia Alaimo accusa: “Un sistema secondo me manipolato apposta, per favorire qualcuno”. C’è anche chi evidenzia esclusioni di attivisti immotivate, come Vincenzo Vitello: “Perché persona perbene e attivista da anni è stato escluso senza una ragione dalle liste”. Il capogruppo consiliare al Comune di Favara, Carmelo Sanfratello scrive: “Per esprimere il mio voto ho preso mezza giornata di permesso e consumato una ricarica della batteria”. “Io sono allibito – scrive Calogero Lillo Lino – una serie di autogol in sequenza, sono esterrefatto”. Flavio Casgnola, architetto di Palermo scrive: “Tutto è migliorabile e tutto può fallire ma parlare di difetti tecnologici e non capire l’enorme rivoluzione democratica offerta da Rousseau significa vivere su Marte”.
Dure le accuse di Filippo Palazzolo architetto di Cinisi che scrive: “É vergognoso che venga chiesto palesemente ad una riunione regionale con i consiglieri eletti del M5S ai coordinatori della campagna elettorale in Sicilia, come poter buttare fuori le due uniche cittadine elette rimaste del meetup il Grillo di Palermo e nessuno realmente butta fuori questa gente che eletta dice di rappresentarci. È vergognoso che scopriamo palesemente una cordata per annientare ciò che ha creato i presupposti affinché questo M5S oggi esista. È vergognoso che vengono disattese determinate regole su candidature mentre altri attivisti storici non figurano nemmeno tra coloro che hanno dato la disponibilità e quindi votabili. Sono vergognose tali azioni che si discostano dall’etica del M5S e convalidano un dictat che nessuno dei veri attivisti del M5S ha mai deciso. Una piattaforma che fa acqua da tutte le parti e viene soltanto detto che ci sono dei problemi piccoli da risolvere… Ma credete che la campagna elettorale vi dia ragione? La base siamo noi e noi decidiamo cosa fare nel nostro territorio. Uno vale uno ma nessuno deve rimanere indietro, perché la VERITÀ andrà di moda”. Infine Patrizia Galati che scrive: “Oltre 15 mila candidati! E’ pazzesco”.