Coordinamento Titano Gaetano Milioto
Abbiamo letto ieri un articolo su “Sicilia On Press” quanto accaduto a Favara il 1 di giugno u.s. per mano del gestore del Servizio Idrico Integrato, per il montaggio di un contatore idrometrico. Minuti, lunghi minuti di tensione tra operatori e cittadini, passanti e quanti altri cercavano di rasserenare una condizione che si stava dimostrando incandescente.
L’ennesima dimostrazione di come una normale operazione di routine si possa trasformare in qualcosa di veramente pericoloso.
Il gestore non stava osservando scupolosamente le norme previste dalla Carta dei Servizi, non stava osservando la diffida ad adempiere emessa dall’Ati, non stava osservando le sollecitazioni della sindaca. Non stava… Ma stava facendo quello che molte volte fa: quello che gli conviene. In aggiunta , dopo si permette pure di dare lezioni sulle normative europee, nazionali, regionali e territoriali. Ma tant’è! Non è totalmente colpa sua. Si è abituato nel tempo e negli anni a fare così perché chi, avrebbe dovuto controllarne l’operato, (i commissari ieri e l’Ati oggi), gli hanno consentito questo e altro.
Noi, del Coordinamento Titano, ci sentiamo profondamente in colpa e mortificati, perché al di la dell’ impegno che abbiamo profuso fino ad oggi, non siamo riusciti a “normalizzare” il gestore del SII, ne tanto meno l’ Ati. Accadimenti come quello descritto ieri da “Sicilia on press” offendono ed umiliano il cittadino. Ma a vergognarsi, oltre al gestore, che deve smetterla di scaricare le proprie colpe sui lavoratori, devono vergognarsi i tanti sindaci, per fortuna non tutti, che sono stati fino ad oggi distratti, conniventi o peggio ancora collaborativi. Devono ritornare a casa, invece e vergognarsi nel guardare in faccia la moglie ed i figli, per non aver esercitato con correttezza e scrupolo il proprio ruolo, a tutela di tutti i cittadini, che si vantano di voler rappresentare, ma soprattutto dei più fragili, dei più bisognosi.
Anche l’arcivescovo metropolita , don Franco Montenegro, per il giorno del Corpus Domini, nell’ omelia ha parlato di acqua e pane e di come non debba diventare oggetto di interessi ma essere disponibile per tutti se non si vuole ledere la dignità dell’ uomo. Ad oggi ci sentiamo tutti un pò offesi e moltiplicheremo i nostri sforzi per riportare a normalità un Servizio Idrico che nel frattempo è diventato altro, nostro malgrado. Ma mentre ciò facciamo un grido forte ci sgorga dalla gola : VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA.