Gaetano Airò
Fortunato Giovanni Di Caro, sfortunati Nino Bosco e Tonino Moscatt, che dovettero sopportare una pioggia di accuse sulla conduzione della precedente amministrazione comunale. Erano tirati per i capelli e buttati, senza pietà, nelle responsabilità politiche della città.
La stessa sorte non sta subendo Giovanni Di Caro, anche lui deputato e riferimento politico dell’attuale amministrazione comunale. Perché?
Inizio a darmi la risposta augurando a Di Caro non solo questa fortuna ma altre mille, ma da favarese sorge il dubbio sul colore politico dell’amministrazione Alba.
Torniamo indietro nel tempo, a Bosco e a Moscatt le critiche venivano dall’interno stesso dei loro partiti, poi amplificati e cavalcati dall’opposizione. Se di Di Caro non si parla è pensabile che venga visto in un contesto diverso di M5s. In pratica è come se ci fossero due M5s, uno quello dell’onorevole di riferimento e l’altro di Anna Alba. E c’è ancora un terzo M5s quello dei cosiddetti “consiglieri dissidenti” e non è escluso un quarto formato dagli attivisti scontenti di tutti e di tutto.
Da favarese, dicevo, sono preoccupato per il semplice motivo che non può esserci chiarezza amministrativa se manca del tutto quella politica.
E chiarezza possono fare ogni singolo attore dell’attuale momento politico. La può fare Giovanni Di Caro riconfermando espressamente la sua fiducia ad Anna Alba, la può fare quest’ultima sul deputato di riferimento e sulla sua stessa maggioranza. Insomma fateci sapere. Del resto la trasparenza è il loro cavallo di battaglia. E allora…