Oggi, sabato, siamo al terzo giorno di astensione dal lavoro dei netturbini, domani, domenica, sarà inutile sperare in una positiva soluzione.
L’amministrazione comunale di Favara ha applicato le penali e le decurtazioni all’Ati Iseda, lunedì prossimo si incontrerà con il Prefetto, non ha ufficialmente informato i cittadini su quanto di gravissimo sta accadendo. Le notizie le ha cercate la stampa, noi non siamo stati cercati dalla sindaca.
L’amministrazione ha ritenuto e ritiene, fino a questo momento, di non informare istituzionalmente, punto per punto, la cittadinanza. Del resto i giornali non sono il suo ufficio di gabinetto, diretto supporto del sindaco.
Ne parla, dicevamo, la stampa che, nello stesso tempo, da voce a lavoratori disperati ed esasperati per il continuo ritardo nel pagamento degli stipendi.
“Oggi – dicono gli operatori ecologici – abbiamo incrociato di nuovo le braccia. Ci scusiamo con la popolazione per il disagio che stiamo creando, ma siamo stati lasciati soli. Le imprese e l’amministrazione non ci fanno sapere nulla, noi siamo disponibili a qualsasi tipo di incontro, ma vogliamo garanzie concrete non parole”.
Vogliono garanzie ed è il minimo che bisognerebbe dare a chi riceve lo stipendio ogni due mesi ed oltre. Sanno benissimo i rischi che corrono con l’arbitraria aspensione dal lavoro e cosa comporta l’interruzione di un pubblico servizio. Sanno e rischiano perchè da troppo tempo sono vittime di un sistema che li penalizza e li mortifica. Personalmente, se fossi un amministratore, specie con le carte in regola, starei in mezzo a loro, cercando di convincerli a percorrere le strade delle vertenze sindacali e della legalità per non mettersi dalla parte del torto.