Coordinamento Titano- Gaetano Milioto
Assordante silenzio da parte dell‘Ati, dall’ ultima Assemblea ad oggi.
Si ha l’impressione che le problematiche legate al Servizio idrico integrato siano di nessuna o poca importanza. Quasi come se tutto stesse filando liscio come l’olio.
Abbiamo “ festeggiato”, il 6 dicembre u.s., l’anniversario dell’invio della lettera di risoluzione contrattuale. Sono già trascorsi tre mesi dalla storica votazione dell’Ati, di affidare il futuro della gestione del SII ad una azienda speciale consortile, decisione questa accolta con giubilo da cittadini ed associazioni che molto si sono spesi in tutte le sedi per far si che l’assemblea votasse in tal senso. Da allora si attende invano che venga sciolto il nodo dell‘art.147 comma 2 bis, per dare corpo alla nuova forma di gestione.
La struttura tecnica dell‘ Ati avrebbe dovuto stabilire, cosi come deciso nell’ultima assemblea del 23 ottobre, chi dei 16 comuni non consegnatari, ha diritto ad accedere ai benefici ex art.147, per gestire in proprio il servizio idrico integrato, cosa che aveva già dichiarato nella delibera n° 11, del 24/09/2019, nella quale si prendeva atto della proposta dei propri uffici con delibera n° 9 del 17/09/2019 . Le motivazioni erano già contenute, tutte, in quest’ ultima delibera.
Cos’altro deve essere rivisto e rivalutato?
E’ proprio in funzione di queste ultime considerazioni che il silenzio risulta essere inquietante.
Non erano sufficientemente ponderate le valutazioni e gli esami per decidere chi e perché veniva riconosciuto meritevole di gestire in proprio il servizio?
Il tutto deve essere rivalutato ed alla luce di quali nuove motivazioni?
Tutto questo avviene, a parere nostro, con forzature ed opacità (come il travaso di prerogative decisionali tra assemblea dei Sindaci ed ufficio tecnico) già denunciate pubblicamente con un corposo e circostanziato documento, stilato insieme al Centro Studi De Gasperi, nei confronti del quale l’Ati ha fatto orecchie da mercante.
Intanto apprendiamo che ,con delibera n° 13 del 6 novembre, il Direttivo ha deciso di affidare l’ incarico per la revisione del Piano d’ Ambito, in extremis rispetto alla scadenza della diffida, inviata dall’Assessore regionale Pierobo, nella quale si minacciava il commissariamento dell’Ati .
Altro quesito: ma ciò non si era deciso in Assemblea ai primi di maggio? Troppi inquietanti interrogativi.
Troppe zone grigie.
Troppo tempo che vola via, incuranti dei patimenti che i Comuni dell’Ambito stanno ancora subendo, incuranti della condizione in cui versa il sistema depurativo in provincia (solo la metà delle utenze usufruisce del servizio di depurazione con gravissimi e reiterati danni alla salute e all’ambiente); incuranti della condizione in cui versano le condotte dalle quali si perde il cinquanta per cento d’acqua che gli utenti pagano comunque in bolletta; incuranti delle strutture portatrici di costi (consigli direttivi, segreterie) quali il Consorzio del Voltano e il Tre sorgenti, che continuano ad esistere nonostante l’Ati sia l’unico organo di governo del SII previsto per legge.
Per quanto tempo ancora? E a quale prezzo?