Si vuole fare passare il concetto che la bonifica dei cumuli di rifiuti sparsi per Favara non sia costata nulla ai contribuenti. E’ un falso di significative dimensioni.
Intanto, l’operazione effettuata dal raggruppamento di imprese che gestisce il servizio di igiene pubblica è inserita nel capitolato d’appalto, quindi è pagata. Al dovuto pagamento per la prestazione effettuata si aggiungono altri danni prodotti dall’incivile comportamento di alcuni concittadini.
Ciò che è stato raccolto, infatti, è considerato rifiuto indifferenziato anche se dentro c’è plastica, lattine, cartone, carta e vetro che avrebbero, se conferiti regolarmente, portato utile ai virtuosi che pagano le tasse e non si sognano di abbandonare sparsi nel territorio le buste di spazzatura.
I rifiuti, ormai, considerati indifferenziati dovranno essere trasportati nella discarica di Alcamo. Un camion e un autista che partiranno alle cinque di mattina e non si sa quando ritorneranno, che non potranno essere utilizzati per la pulizia della città. Sono circa 60 le tonnellate di rifiuti raccolti, mentre il costo in discarica è di 160 euro per tonnellata. Ai contribuenti virtuosi solo il conferimento in discarica costerà circa 9.600 euro.
In estrema sintesi, i cittadini hanno vissuto, impotenti, offesi e umiliati per lunghissimi giorni tra i rifiuti e adesso si faranno, come sempre, carico di tutte le spese e devono sentirsi dire che l’operazione non è costata nulla, per una sorta di regalo, fuori tempo, di Babbo Natale. E’ tempo di finirla con il babbiu.