“Caro sindaco, la tua maggioranza politica non è più unita. Ma nel tempo ci siamo resi conto che probabilmente non lo è mai stata”.
I consiglieri comunali Rosario Farruggia e Rosy Calvagna lasciano la maggioranza e creano il gruppo “Idea Libera”. Parole forti, che in maniera emblematiche fanno capire quanto il gruppo del Primo Cittadino – soprattutto nell’ultimo periodo – sia poco coeso.
Una decisione la loro, che era anche prevedibile. E’ risaputo, che nell’ultimo periodo le problematiche all’interno della composizione politica di Pendolino si sono acuite, tanto da costringerlo persino a rinviare la decisione di nominare il nuovo vice sindaco.
“Questa scelta- spiegano i due consiglieri – non scaturisce da esigenze individualistiche e non è un problema di poltrone come alcuni artatamente vorrebbero fare credere, ma nasce da una serie di scelte operato dal sindaco molto discutibili e non condivise, di impegni presi e non mantenuti. Per ultimo la nomina di Maria Grazia Licata in giunta che, a nostro avviso, non è assolutamente espressione di questo Consiglio Comunale, né tanto meno della volontà della volontà dei cittadini che ci hanno dato il mandato per amministrare il paese”.
“Ci preme ribadire – continuano Farruggia e Calvagna – a differenza di quello che le male lingue hanno voluto fare intendere, che il nostro atteggiamento di critica e lontananza da questa amministrazione non è dettata dalla salvaguardia di presunti interessi personali, ma dal deteriorarsi dei rapporti politici, della fiducia e della coerenza del sindaco il quale non è stato capace di mantenere un equilibrio politico.
“Nonostante passino gli anni e subiamo forti innovazioni, prendiamo atto che nella nostra comunità siamo ancora fortemente ancorati a quel metodo rinomato dal nostro paese, il famoso Manuale Cencelli, espressione giornalistica con cui si allude all’assegnazione di ruoli politici e governativi ad esponenti di vari partiti o correnti in proporzione al proprio peso”.
Dunque, le parole dei due consiglieri pesano come macigni, lasciando poco spazio all’immaginazione, nemmeno al quel cittadino che ha poca voglia di pensare.
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