Il danno creato da incivili sporcaccioni è enorme. Danno ambientale, danno d’immagine, danno per la salute pubblica ed anche danno economico. Non può essere più accettato e sopportato per cui considerato che gli appelli non hanno avuto alcun effetto in quanto ci mettono meno gli incivili a sporcare che le maestranze a pulire, bisogna cambiare strategia.
L’Amministrazione comunale deve “mostrare i muscoli” ed adottare ogni azione per scoprire e punire in maniera esemplare chi ancora si ostina a buttare rifiuti di ogni genere agli angoli delle strade creando enormi, puzzolenti e pericolose discariche abusive. Gli strumenti ci sono, e sono anche molto semplici ad iniziare dalle telecamere di sorveglianza. Favara ne ha istallate a centinaia tra pubbliche e private in strade e piazze. Ci sono quelle dei vari PON Sicurezza costate fior di euro di denaro pubblico e, in alcuni casi, mai entrate in funzione o subito rotte. Siè tanto parlato delle fototrappole che sembra non abbiano acchiappato neanche un topo. Ci sono anche le telecamere di diversi privati, sia comuni cittadini che controllano le proprie abitazioni o esercizi commerciali privati che le Forze dell’ordine possono visionare se si ravvisa un reato.
E proprio di reato si tratta l’abbandono di rifiuti in strada in quanto si crea un danno ambientale e si mina la salute pubblica. Il Testo Unico sull’ambiente (D.lgs. 3 aprile 2006 numero 152) all’articolo 192 punisce chi abbandona ogni genere di rifiuto, liquido o solido, abbandonato sul ciglio della strada o nel sottosuolo. Le sanzioni per i privati cittadini che abbandonano/depositano i rifiuti in strada e ovunque non sia espressamente consentito, vanno da un minimo di 300 euro ad un massimo di 3.000 euro, in relazione alla quantità/pericolosità dei rifiuti.
Maggiore controllo sui cittadini incivile ma anche attenzione e pretesa di un migliore servizio. Per esempio, la raccolta degli indumenti usati. Se i contenitori non vengono svuotati con frequenza e cadenza si riempiono e in tanti, invece di riportarsi il sacco con gli abiti usati indietro la lascia a tessa accanto agli speciali raccoglitori pieni. E’ quello che succede in via Beneficenza Mendola, a cui si riferiscono le nostre foto, dove i contenitori strapieni invece di dare un servizio, creano un disservizio.
L’amministrazione comunale, l’assessore all’ambiente, e per essi chi è preposto al controllo dovrebbe, anzi deve, subito intervenire per evitare che ciò avvenga. Non si tratta di fatti isolati ma di situazioni che si ripetono molto spesso e in diverse zone della città.