“Franco si deve sposare mio figlio, mi sai dire se lo sciopero dei netturbini finirà prima di venerdì prossimo?” Alla domanda non so rispondere, ma ciò che in un primo momento mi butta fuori strada sono le motivazioni alla domanda “si deve sposare mio figlio”. E che c’entra lo sciopero dei netturbini con i matrimoni? C’entra e come, pochi secondi e realizzo le difficoltà di Gerlando Costanza, così si chiama l’amico che mi ha telefonato.
I rifiuti, dopo il Covid, a Favara hanno messo in difficoltà le cerimonie di matrimonio. Roba da non crederci, ma è così. Del resto è perfettamente immaginabile il disagio di un corteo matrimoniale che deve attraversare cumuli di spazzatura e di fetore. E degli sposi che devono fare le foto all’uscita di casa o in piazza Cavour dopo la funzione. O nel caso del figlio dell’amico mio con i rifiuti accumulati in due settimane dentro l’androne del palazzo e fuori sulla strada.