Non ci stanno i lavoratori precari in servizio presso il Comune di Favara ad essere additati come causa delle dimissioni da sindaco di Anna Alba. Ma soprattutto voglio dire la loro su come si sono realmente svolti i fatti e su quella che è la loro situazione.
Ci hanno voluto incontrare per spiegare attraverso noi, alla città, le loro ragioni, per raccontarci gli ultimi avvenimenti per “dire le cose come stanno” affinchè non passino le “fake news” che artatamente sono state fatte veicolare, anche nella conferenza stampa dalla sindaca Anna Alba.
In primo luogo respingono l’accusa di essere soggetto politico, di essere stati strumentalizzati e di essere stati causa e strumento di azioni politiche. “Ad oggi nessun politico ci ha sostenuto, quindi l’unico tentativo di strumentalizzazione politica lo ha fatto lei, sostenendo che le sue dimissioni sono state causate dalla nostra plateale protesta, non puoi addossarci questa responsabilità”. Parimenti vengono respinte con forza le accuse di essere “fannulloni”: “Accusare alcuni di noi di essere dei fannulloni equivale a darsi la zappa sui piedi. E’ il sindaco il nostro datore di lavoro in questi 5 anni trascorsi, da donna coraggiosa come spesso le piace definirsi non pensiamo avrebbe avuto problemi a risolvere tale problematica”.
Falsa anche la notizia che per la loro stabilizzazione occorrano milioni di euro. “La sindaca ha volutamente fatto passare alla cittadinanza il messaggio che per stabilizzare i precari erano necessari diversi milioni di euro, falso. Lei sa benissimo che noi precari non incidiamo per niente sulle casse comunali. E’ stato un tentativo meschino da parte sua di metterci in cattiva luce agli occhi dei nostri concittadini. Inoltre la delibera di stabilizzazione del 4 luglio a cui fa riferimento non è altro che un assegno a vuoto in quanto prevede che la stabilizzazione sia condizionata all’approvazione dei consuntivi di bilancio 2019 e 2020 e dal mese di agosto sarà necessario anche approvare il bilancio di previsione 2021″.
Ma ecco la cronistoria dei fatti, degli ultimi avvenimenti secondo il racconto dei lavoratori precari. “Dopo innumerevoli richieste di incontro recapitate sin dal mese di gennaio finalmente in data 1 aprile otteniamo un incontro ufficiale alla presenza dei sindacati e dell’assessore Maggiore, la quale ci annuncia un piano di stabilizzazione per tutti i 248 i precari in forza all’Ente sulla scia di quanto fatto dal comune di Bolognetta, assicurandoci che lei e la Sindaca si erano recati a Palermo presso l’Assessorato al Lavoro ed avevano ottenuto rassicurazioni sulla fattibilità di questo piano. Seguono due mesi di assoluto silenzio e di vane richieste di incontri sul tema della stabilizzazione mai ottenuti. A giugno l’amministrazione comunale, smentendo se stessa ci informa che il percorso di stabilizzazione individuato non si può attuare in quanto non siamo più nelle condizioni di dissesto e ci sono i bilanci sospesi”.
A questo punto sale la tensione ed i lavoratori si sentono presi in giro. “Nei tre anni precedenti l’Ente si trovava nella condizione di poter stabilizzare tutti, a costo zero con finanziamenti regionali già stanziati fino al 2038, e non lo ha fatto!?”. Da qui la proclamazione dello stato di agitazione da parte dei lavoratori. “Arriva la convocazione dalla Sindaca che propone l’istituzione di un tavolo permanente per la risoluzione del problema. Anche se convinti che il tavolo ci faccia perdere solo del tempo prezioso, accettiamo per essere propositivi e collaborativi e dare il nostro contributo al dialogo. Il tavolo viene istituito formalmente venerdì 2 luglio e lo stesso giorno il Presidente procede alla convocazione per giorno martedì 6 luglio. Pur essendo state preventivamente avvisate né la Sindaca ne l’assessore Maggiore si presentano alla riunione”.
A questo punto i lavoratori precari sentendosi presi in giro per l’ennesima volta decidono di abbandonare il tavolo e di confermare lo sciopero di venerdì 9 Luglio. Dopo una serie di vicissitudini e di incontri programmati, rinviati e andati deserti martedì scorso, i lavoratori decidono di salire in Municipio. La vicenda è ormai precipitata. “La Sindaca entrando nella sua stanza ci dice che è inutile parlare con lei in quanto si era già dimessa”.
Le ultime parole che i lavoratori precari rivolgono alla sindaca non sono certo di fiducia e stima. “Sarai ricordata non per essere stata il primo sindaco donna di Favara ma per avere dichiarato il dissesto finanziario e soprattutto per aver abbandonato in maniera codarda i tuoi concittadini in mezzo ai rifiuti. Un bel gesto d’amore non c’è che dire!”.