“Netturbini non pagati, montagne di spazzatura date alle fiamme, la disorganizzazione dell’ATI capogruppo ISEDA, la Sindaca dimissionaria, il Consiglio comunale “inesistente”, la politica totalmente assente, la mancanza di coraggio nel denunciare i furbetti della “munnizza”, la mancanza di coraggio nel denunciare un servizio scadente e il silenzio “tombale” del Commissario dell’ASP, il quale, avrebbe dovuto lasciare per un’attimo la sua scrivania, “armato” di tuta e super mascherina per recarsi, insieme agli esperti sanitari, sui luoghi del disastro”. È l’inizio della lettera aperta del sindacalista Aldo Mucci ai favaresi arriva in redazione.
“Favara – continua – sta attraversando un momento difficile, una profonda crisi di vita urbana. Questa organizzazione sindacale in data 18 luglio (tramite Pec) ha inviato, alla luce dei gravi fatti accaduti, e per onestà intellettuale e sociale, la richiesta di una commissione di inchiesta. Destinatari gli on.li Deputati: Di Caro Giovanni – Gallo Riccardo – La Rocca Ruvolo Catanzaro Michele – Savarino Giuseppa – Di Mauro Roberto –Pullara Carmelo. Siamo ancora in attesa”.
“La Città dell’Agnello pasquale, dellla Farm Cultural Park, del Castello di Chiaramonte, della Necropoli di contrada Stefano, delle numerose e spendite architetture religiose, non può arrendersi all’arroganza di chi la vorrebbe “sepolta” da montagne di spazzatura, al silenzio della politica, vivace solo nel momento delle elezioni. I favaresi hanno bisogno di ritrovarne la verità, hanno bisogno della parola che non imbroglia, che non vende, che non imbonisce, che non manipola, che non inganna. Ripartiamo da Favara per rianimare il sociale, per riconquistare – conclude – i sacrosanti diritti di un paese civile e democratico”.