Il primo Meeting Francescano del Mediterraneo con i suoi tre giorni di riflessioni, oggi l’ultimo, ha Favara come luogo scelto dal ministro regionale dell’Ordine Francescano, Carmelo Vitello. Favara, una città che ha tanti problemi come qualsiasi altro Comune della Sicilia e d’Italia. E proprio sui tanti problemi comuni e sulle soluzioni sta la novità di significativa importanza degli incontri quando a fare la differenza è la visione francescana, che è rivoluzionaria da secoli rispetto all’altra radicata visione che punta esclusivamente all’economia di mercato e alla ricchezza.
E’ bene chiarire che i francescani non condannano la ricchezza, quella che ne genera altra ed è condivisa ed è produttiva di benessere per la collettività. Non accettano il concetto di accumulo sterile di ricchezza fine a se stesso, che non genera il benessere della società civile.
Quanto bisogno c’è oggi di rivedere il nostro concetto di ricchezza, di sfruttamento dei lavoratori, di beni comuni. E allo stesso modo quanto bisogno abbiamo di rivedere il nostro concetto di ambiente e di natura della quale ognuno di noi ne fa sua parte, e determinante è ogni nostro comportamento.
I Francescani insegnano che basta poco per essere custodi del creato, seguendo la regola del rispetto delle cose, nel nostro dialetto la chiamiamo “A grazia di Diu” e di eliminazione degli sprechi. Non danneggiare l’ambiente e la natura che appartengono a tutti noi.
La ventata Francescana sarà salutare, sicuramente, per Favara perché ci lascerà convinti sulla necessità di correggere i percorsi e, in particolare, quelli politici determinanti per il miglioramento della qualità di vita della collettività.
Nei tre giorni di eventi ci hanno detto che è il momento di cambiare atteggiamento e di iniziare a pensare ad un’economia di mercato capace di non lasciare indietro nessuno, di utilizzare il mondo virtuale sapendo che è tale ed è diverso dal reale e di rispettare l’altro e l’ambiente.