Vergognosa, paradossale, inqualificabile, e ancora non trovo il termine giusto, per descrivere la gravissima situazione del conferimento dei rifiuti che porterà i cittadini virtuosi ad adottare l’unica soluzione possibile: lasciare Favara, ormai un paese sotto scacco.
Da anni si cerca di convincere gli irriducibili incivili che sono tantissimi e non pochi in considerazione delle cifre che adesso vi offro con i report delle quantità conferite in discarica, in particolare quelle dell’organico e dell’indifferenziato.
Iniziamo con il mese di gennaio scorso: organico 147.680 kg; indifferenziato 506.800 kg.
Ora come è possibile un rapporto che vede circa 4 volte tanto l’indifferenziato rispetto all’organico. La spiegazione può essere una sola: un gran numero di cittadini non vuole assolutamente saperne di effettuare la distinzione dei rifiuti e conferisce tutto insieme il martedì sera, fregandosene dell’ambiente e del pagamento della Tari che è destinato ad aumentare sempre di più a causa delle significative quantità conferite nella discarica dell’indifferenziata. Praticamente, sono gli stessi cittadini che hanno deciso di pagare almeno un milione di euro in più all’anno.
Ciò che è accaduto nel mese di gennaio si conferma e, addirittura, aumenta nei mesi a seguire. Febbraio: 162.990 kg di organico e 533.360 di indifferenziato. Marzo: 192.400 kg di organico 588.280 kg di indifferenziato. Aprile: 224.400 kg di organico a fronte di 560.100 di indifferenziato. Maggio: 216.380 kg di organico e 563.080 di indifferenziato.
L’indifferenziato o secco residuo è composto da pannolini, assorbenti, stracci sporchi, spazzolini, rasoi, siringhe, cicche di sigarette, lampadine, carta e cartone inutilizzabili. Ma è possibile che a Favara di questa “mercanzia” se ne produca in queste enormi quantità? E’ possibile che sia per tre volte superiore all’organico.
Per completare l’informazione con i numeri. Ai Comuni è chiesto di effettuare il 65% di differenziata. Ecco la situazione di Favara: nel mese di gennaio la città differenzia per il 46%; nel mese di febbraio per il 44%; nel mese di marzo per il 47%; aprile 48%; maggio 49%. Si registra un minimo miglioramento progressivo nei mesi, ma è chiaro che la situazione è davvero grave.
L’Amministrazione comunale fa quello che può in questa singolare lotta contro una parte di utenza ed è lotta contro i mulini a vento. Settimana prossima il sindaco Palumbo inizierà una campagna di sensibilizzazione con le ditte che gestiscono il servizio ecologico in città, ma dovrebbero scendere in campo tutti. La stampa, noi ci siamo da anni, gli stessi parroci, non me ne vogliano, che dovrebbero spingere i fedeli al rispetto del Creato e dunque all’ambiente, i singoli cittadini virtuosi. Insomma tutti.
Il quadro è penoso e non è tanto il giornalista a gridare lo scandalo, ma le cifre, quando il morto è parente di tutti. In numeri Favara è un paese produttore di indifferenziata che butta dalla finestra milioni di euro, alla faccia della povera gente che paga le tasse con enormi sacrifici.
Il Consiglio comunale dovrebbe, prima di subito, convocare una seduta straordinaria per affrontare la gravissima problematica: una parte della città con i regolamenti e le regole si pulisce le scarpe, che fare in difesa delle persone perbene? La situazione è assolutamente fuori controllo, che fare? La Tari è destinata ad aumentare per grave colpa degli incivili, che fare?
Spetta al Consiglio comunale trovare le soluzioni immediate con l’Amministrazione e allora è arrivato il tempo di occuparsene.
Riusciranno i nostri eroi di piazza Cavour a trovare una soluzione? Speriamo di si, viceversa vale la soluzione citata poco fa, quella di lasciare Favara in favore di chi vuole vivere senza e fuori dalle regole, del resto una città senza controllo può appartenere solo a loro.