La modifica Tari andava fatta per un fatto di equità, meglio, di giusta imposizione delle tasse. Non ha una sua logica ripetere, così come è adesso, il numero del nucleo familiare in tutte le abitazioni in proprietà.
Il regolamento andava modificato, ma non prima di abbassare il costo attualmente abnorme del servizio rifiuti che pesa 7,2 milioni di euro e che presto sarà aumentato di altri 200mila euro per il maggiore costo del conferimento nelle discariche.
La Tari a Favara è una bomba pronta ad esplorare. Un appalto fatto con i piedi che non ha tenuto nella giusta considerazione la capacità di reddito dei favaresi che devono coprire i costi milionari per un servizio di ridotta qualità.
Va bene dicevo modificare il regolamento, ma prima bisognava accendere il faro dell’attenzione sui costi della raccolta rifiuti, spazzamento, automezzi e conferimento in discarica.
In discarica incidono le ingiustificate quantità di rifiuti indifferenziati. La politica dovrebbe porsi alcune domande e trovare le risposte. Perché a Favara si conferisce più del 30 per cento di indifferenziato? Basterebbe entrare nella media delle altre città della provincia per risparmiare qualcosa come un milione di euro.
Perché non rivedere il contratto che regola il rapporto tra l’amministrazione comunale e le aziende che gestiscono il servizio ecologico? La normativa consente di rivedere in ribasso i costi.
Una volta ridotto il costo sarebbe diventato meno rischioso mettere le mani al regolamento della Tari, che tantissimi contribuenti non pagano perché non hanno i soldi per pagarla. E qualsiasi aumento porterà ad allargare la platea degli evasori per “necessità”.
Il lenzuolo oggi è largo 7,2 milioni di euro e se si tira da una parte un’altra parte si scopre. In futuro diminuirà il carico fiscale nelle seconde abitazioni, ma sarà caricato sulle prime case. Esce dalla porta ed entra dalla finestra, pur nell’opportunità di giusta tassazione. Ed allora era meglio fare uscire il meno possibile dalla porta per fare entrare altrettanto meno possibile dalla finestra.
Si apra un dibattito confronto nell’aula Falcone Borsellino tra l’amministrazione e il consiglio comunale sui costi del servizio e sui controlli dello stesso per fare davvero gli interessi dei contribuenti favaresi.
Un concetto che ripeto da circa un anno e con poca fortuna. Ci ritorno in occasione della modifica al regolamento Tari e tra qualche settimana tornerò ancora a parlarne quando si porterà in Consiglio comunale l’aumento dei costi in discarica.
Non sentono? Nenti ci fa, io non mi stanco.