Si firmano I ragazzi regolarmente idonei al concorso per l’assunzione di 46 agenti del Corpo Forestale della nostra amata Sicilia e scrivono alle redazioni dei giornali per evidenziare la loro situazione di concorrenti che hanno partecipato correttamente a una selezione pubblica e sono risultati idonei.
Ci riferiamo al concorso pubblico della regione Sicilia per l’assunzione di 46 agenti del Corpo Forestale della Sicilia. Quel concorso di cui tanto si è parlato nei giornali di tutt’Italia. Quel concorso nel quale un ragazzo avrebbe indovinato tutte le domande (anche una sbagliata) ma sarebbe il figlio dell’ex dirigente del comando del corpo forestale che, a suo tempo, aveva designato il presidente della commissione esaminatrice del concorso.
Si è detto che quel concorso è stato annullato e che su di esso sarebbe in corso un’indagine da parte della Corte dei Conti per accertare eventuali danni erariali discendenti dall’annullamento del concorso per il quale sarebbero state affrontate ingenti spese.
In effetti, il presidente della regione, Renato Schifani, ha comunicato che “l’annullamento degli atti del concorso (…) è l’unica soluzione percorribile per ripristinare la legalità violata e consentire una partecipazione, con pari opportunità, a tutti i concorrenti”.
Infatti, il collegio ispettivo nominato dallo stesso presidente della regione ha accertato l’illegittimità degli atti della procedura concorsuale. Questa illegittimità deriva dal fatto che “il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”.
“Tale principio” -secondo il comunicato della presidenza della regione- “ha trovato conferma nella giurisprudenza amministrativa del Tar Sicilia e del consiglio di giustizia amministrativa”, tanto che la relazione del collegio ispettivo “è stata già trasmessa” -prosegue il comunicato- “al dirigente generale del dipartimento regionale della Funzione pubblica per i consequenziali adempimenti di legge e l’adozione dei provvedimenti in autotutela”.
Il comunicato della presidenza risale al 4 dicembre, ma a tutt’oggi nessun provvedimento di autotutela è stato disposto dal dirigente generale del dipartimento regionale della funzione pubblica.
Eppure qualche testata giornalistica ha già dato per annullato il concorso e ha addirittura ipotizzato l’avvio di un giudizio di responsabilità erariale da parte della Corte dei Conti per i danni derivanti dalle spese inutilitereffettuate.
Intanto, il tempo stringe: la commissione del concorso è stata nominata il 21/12/2022 e per evitare che si consolidi e non possa più essere annullata, si deve emanare l’atto in autotutela entro il prossimo 20 dicembre.
Non solo. Ma come si annullano i successivi atti concorsuali?
E’ inficiato il provvedimento di nomina della commissione esaminatrice, ma questo provvedimento è, a su volta, inficiante tutte le altre operazioni concorsuali, compresa la graduatoria del concorso che peraltro non è stata ancora manco pubblicata?
In questa situazione insorgono i concorrenti che sono ufficiosamente idonei nella graduatoria.
E’ giusto “far pagare tutti noi per le responsabilità di qualcuno, già ben noto, responsabile o beneficiario di eventuali brogli e abusi”? -si chiedono i potenziali idonei del concorso.