Con Ordinanza n. 54 del 22 aprile scorso, il sindaco di Favara ha sospeso temporaneamente l’art. 68 “pertanto nessuna assegnazione può essere effettuata ai sensi dell’art.68 del Regolamento di Polizia Mortuaria approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 32/2018”.
Il risultato è che “tutte le istanze di ricongiungimento sia già presentate, che quelle eventualmente protocollate, nel periodo 01.05.2024 – 30.09.2024, saranno prese in considerazione dall’Ufficio competente in funzione della disponibilità dei loculi a far data dal 01.10.2024.”
Sono sospese, dunque, tutte le istanze. Intanto il T.U.L.L.S.S. vieta le estumulazioni ordinarie dal primo maggio al 30 settembre di ogni anno, non si capisce bene a questo punto l’esigenza dell’ordinanza che regolerebbe solo ciò che resta del mese di aprile essendo le stesse successivamente vietate dal primo maggio. Palumbo avrà avuto i suoi motivi.
Ad ogni modo, la notizia è la sospensione delle istanze ed è giusto che la cittadinanza ne sia informata.
Dentro la notizia ce n’è un’altra ed è lo stupore di non pochi consiglieri comunali sulla particolare ordinanza che sospende un regolamento del civico consesso. Palumbo poteva o non poteva emanare l’ordinanza? Questo è il loro problema!
Senza entrare nel tecnicismo giuridico: Palumbo poteva o non poteva, mi soffermo sullo “stupore” degli addetti ai lavori, dei nostri eroi dell’aula Falcone Borsellino.
Sembrerebbe che alcuni consiglieri e politici si siano accorti solo oggi dell’esistenza delle ordinanze con le quali si amministra il cimitero. Palumbo ha emanato ordinanze, che non si contano più, per estumulare e tumulare, con un suo provvedimento ha nominato il suo vicesindaco in sostituzione del medico dell’Asp. Fino a qualche mese fa le estumulazione sono state effettuate senza il rispetto del Regolamento di Polizia mortuaria diventato per gli amministratori una sorta di carta igienica già utilizzata, cosicché è di difficile comprensione lo stupore di oggi, tutto sommato, per un’ordinanza quasi “innocente” perché il divieto dal primo maggio all’ultimo di settembre è già previsto dalla legge.