Operazione Criminal Drink. Dopo quasi otto anni dall’inizio delle indagini, 3 luglio 2016, l’architetto Antonio Crapanzano di Favara, difeso dall’avvocato Salvatore Virgone, è stato assolto con formula piena dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di prodotti e alcolici e di altri collegati reati.
Un calvario durato otto anni
Un calvario durato otto anni con un fermo e interrogatori, con Crapanzano “forte della consapevole certezza della sua estraneità ai fatti contestati, di pazienza e fiducia nella Magistratura”.
Antonio Crapanzano scrive sui social
L’architetto Antonio Crapanzano scrive oggi sui social: “Sono passati quasi otto anni da quel 03/07/2016 quando alle 5.00 del mattino sono stato raggiunto dal provvedimento di fermo del P.M. , per la verità annullato l’indomani dal GIP e poi anche dal Tribunale del riesame. Ebbene finalmente arriva la sentenza del GUP con la quale mi proscioglie dai capi di imputazione “PER NON AVERE COMMESSO IL FATTO”.
“Sono consapevole – che questo proscioglimento con formula piena non avrà il risalto mediatico che ha avuto il fermo. Per le persone che mi vogliono bene non cambierà nulla, per i detrattori rimarrà solo il ricordo del fermo”. A dire il vero l’architetto Crapanzano molto conosciuto a Favara ha avuto fin dall’inizio della sua vicissitudine la solidarietà e il conforto di tantissima gente che come lui hanno riposto fiducia nella Magistratura confermata adesso dalla sentenza di proscioglimento per non aver commesso il fatto.
Il senso d’impotenza per la tempistica biblica
Oggi ad Antonio Crapanzano resta il senso “dell’impotenza – ci dice – rispetto ad una tempistica biblica fatta di rinvii su rinvii palesemente normali nel mondo giudiziario ma non a chi è abituato per la sua professione alle immediate soluzioni rispetto ad un problema”.