Favara. Due ore di fornitura idrica ogni otto giorni è il suicidio del servizio.
Il 13 aprile scorso in occasione della manifestazione per l’acqua organizzata da Alessandro Pitruzzella e Giuseppe Moscato, Palumbo nel suo intervento ha detto che il problema doveva essere risolto subito e ha anche specificato “in pochi giorni”.
Non ha parlato di settimane, intanto è trascorso quasi un mese.
Palumbo ha esposto le sue soluzioni che, a questo punto, è urgente e prima di subito mettere in atto, perché l’attuale organizzazione del servizio porta solo al pericoloso collasso della fornitura all’utenza.
Nessun nucleo familiare può soddisfare le esigenze igieniche con due ore di fornitura ogni otto giorni. Questo semplice concetto dovrebbe essere chiaro ad Aica e finché la media dell’approvvigionamento alla città è mediamente di 45 litri al secondo nessun utente avrà un servizio accettabile.
Favara ha sulla carta assegnati 80 litri al secondo. È in atto l’emergenza idrica e sono previsti tagli almeno del 20 percento, quando nella città dell’agnello pasquale il taglio è del 50 percento.
I tecnici di Aica non potendo fare miracoli hanno in un primo momento allungato la durata del turni di distribuzione fino a 8 giorni, ma non è bastato e allora hanno diminuito le ore di fornitura.
Il risultato è che in teoria l’acqua arriva ogni 8 giorni, mentre nella pratica nessuno ha più acqua sufficiente per le minime esigenze personali.
Fin quando si abuserà della pazienza popolare? La risposta è affidata al tempo galantuomo.