Da oggi, finché durerà lo sciopero, gli operatori ecologici protesteranno con la loro presenza in piazza Cavour dalle sette di mattina fino a sera, comunque non oltre le 22, nel rispetto delle disposizioni nazionali sul contenimento dei contagi.
Cercano di tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sul loro gravissimo problema di lavoratori pagati in modo assolutamente irregolare nei tempi. Ad oggi vantano il pagamento di due mensilità.
Noi di Siciliaonpress non spegneremo mai il faro dell’attenzione per il grande rispetto che abbiamo per i lavoratori e per la storia dei diritti dei lavoratori. Non ci sono e non possono esserci scusanti sul tardivo pagamento. Il Comune sapeva e sa che deve pagare le ditte che gestiscono il servizio. L’allarme non si può attivare dopo lo sciopero. Il controllo costante, giorno dopo giorno degli incassi della Tari appartiene all’Amministrazione comunale, che deve agire in anticipo sapendo che dalle sue azioni dipende il pagamento dei lavoratori.
Ad ogni modo, non ci sono fatti che possono giustificare l’umiliazione degli operatori ecologici costretti ad indebitarsi per assicurare beni di prima necessità alle loro famiglie. Pur convinto sulla buona volontà dell’amministrazione comunale a risolvere la problematica, sono, altresì, convinto che il posto di Anna Alba come di qualsiasi altro sindaco, in questo momento, deve essere accanto ai netturbini e non il contrario di ciò. E ad Anna Alba non manca certamente la sensibilità di porsi accanto a questi lavoratori senza tirare in campo sciopero non autorizzato e interruzione di servizio.
Hanno lavorato per mesi senza essere pagati per assicurare il servizio in periodo di Coronavirus, si sono meritati sul campo la stima della città. Ed è, a mio parere, partendo dal concetto di stima meritata che andrebbe avviato un percorso politico di alto livello mettendo insieme i diversi tasselli del mosaico. Sacrosanto è il diritto dei lavoratori ad essere pagati. Le casse comunali sono vuote per il minore introito dovuto al particolare periodo di gravissima crisi sanitaria ed economica. Si capisce da se che la questione non può essere risolta nell’ambito cittadino. Ci sono significative minacce per la salute e per l’ordine pubblico che devono interessare la Regione siciliana e lo stesso Governo centrale, anche perché ciò che oggi si verifica a Favara, domani potrà accadere in tantissimi altri Comuni. L’amministrazione comunale dovrebbe, e mi auguro l’abbia già fatto, interessare gridando il Governo regionale perché i soldi non arrivano con il passare del tempo, purtroppo non maturano sugli alberi.
Intanto, i cittadini di Favara hanno scelto di stare, lo dimostrano i loro attestati di vicinanza sui social, dalla parte dei lavoratori.