Nel pianerottolo della scala che porta al primo piano del convento di Favara, i frati hanno recentemente posato l’immagine della Madonna nera di Tindari.
Tata del Ghana, che non è cattolico, la saluta “ciao mamma d’Africa”, tutti gli ospiti della tenda di Abramo, cristiani e musulmani, rispettano quell’immagine.
Del resto, nell’Islam, Maryam anche se non considerata un profeta, per la sua virtù e la sua vicinanza ad Allah deve essere di ispirazione a tutti coloro che cercano il “Retto Sentiero”.
“E Maria, figlia di °Imran, che conservò la sua verginità; insuflammo in lei il Nostro spirito. Attestò la veridicità delle parole del Suo Signore e dei Suoi libri e fu una delle devote” (Corano, Sura al-Tahrim, 66:12).
In un’altra Sura la “ali-°Imran, 3:42”, si legge: “Gli angeli dissero:- In verità, o Maryam, Allah ti ha eletta, ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne del mondo”.
Ora, i frati non avranno certamente meditato di mettere tutti d’accordo, musulmani e cristiani, poggiando su una mensola l’immagine della Madonna nera, ma l’effetto della loro scelta unisce con il devoto rispetto alla Madre, come a significare che l’umanità ha tanti punti che la uniscono, mentre guerreggia per i pochi che la dividono.
Nella Tenda di Abramo, sulla collina di San Francesco a Favara, dove lontani sono gli interessi del potentato economico mondiale, mentre si tocca con mano la povertà, il diverso credo religioso non divide e non costituisce motivo di conflitto tra gli ospiti. Nessuno si preoccupa della diversa fede di chi gli sta accanto. Anzi, adesso c’è una Mamma per tutti.
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