In conferenza stampa, la prima dopo mesi di embargo, vero segnale di un cambiamento che si vuole da più parti, è stato deciso di affrontare in un primo momento l’informazione strettamente legata a come l’utenza dovrà conferire e, trattato l’argomento, passare alla seconda fase, quella politica. Noi abbiamo rispettato l’accordo, con un primo articolo sul conferimento e adesso passiamo alla questione politica.
Il nuovo servizio che ha preso il via dallo stesso momento della consegna della prima pattumiera doveva essere stabilito, deciso e “disegnato” dal Consiglio comunale. L’assessore Agrò ci dice che esistono delibere di Giunta, che devono essere presentate al civico consesso. Inoltre, sono state convocate conferenze di servizio con i rappresentanti del Comune e delle aziende che gestiscono il servizio. Il questa ultima fase si è concordato sui punti della differenziata.
Ora la conferenza di servizi ha un senso dopo che l’organo istituzionale competente, in questo caso il Consiglio Comunale, ha deliberato, deciso e espresso un indirizzo politico. Prima dell’indirizzo politico, non si capisce bene cosa possa decidere una conferenza di servizi. Il titolare era assente e si è deciso per lui, ma così è stato. Al Consiglio comunale non resterebbe, a questo punto, che ratificare ciò che altri hanno deciso.
E ancora, ancora, se Manganella avesse la maggioranza numerica in Consiglio comunale si sarebbe data una lettura diversa, ma con 12 consiglieri, chi gli approverà, a babbo morto, il piano finanziario e le nuove variazioni? L’opposizione? Lo sapremo già tra qualche giorno, dopo la conferenza stampa che stanno organizzando Giuseppe Lentini dei Socialisti riformisti e Davide Romeo di Prometeo, ai quali è, molto probabile, si aggiungeranno altri. E i venti che spirano sembrerebbero di guerra.
Enzo Agrò, dal canto suo, ha sostenuto un ragionamento che, per certi versi, non fa una piega.
“In emergenza – ci dice – si è passati dall’impiccato al contenitore, perché è necessario ed è urgente dare un’immagine diversa e migliore ai turisti che arrivano a Favara, grazie allo sforzo dei nostri imprenditori. Non potevamo continuare a presentarci con l’odioso sacchetto appeso al laccio. Dovevamo andare avanti e velocemente in favore dei nostri concittadini. Noi vogliamo lavorare per il progresso della città. Sul percorso ci sono tanti ostacoli che ritardano gli interventi, uno di questi è la lungaggine degli iter burocratici. Stiamo togliendo le buste che pendono e che sono una grande vergogna per tutti, per fare un salto di civiltà con la differenziata. Questo fatto dovrebbe convincere tutti sulla bontà delle nostre azioni”.
Come dire, fidatevi che stiamo lavorando per voi. Noi, dal canto nostro, sul fidarci ché “stiamo lavorando per voi” abbiamo già dato e dare ulteriormente ci comporta un certo stress.
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