Davide Romeo
“Gentilissimo Direttore Franco Pullara,
da anni si dibatte a Favara sul tema del turismo, ed in generale quale identità economica darci nel nuovo millennio.
Per essere chiaro una volta e spero per sempre, il sottoscritto non è mai stato contrario ai locali che si aprono, alla FARM, agli hotel di lusso….ecc ecc.
Dico solo una cosa, penso, elementare: Favara non è un paese che può sposare un modello di sviluppo economico basato UNICAMENTE sul turismo dell’arte contemporanea.
Pronto ad essere smentito pubblicamente, i dati in mio possesso dicono che le presenze di gente nella nostra cittadina, nei sabati sera o nelle occasioni di eventi, è locale!! agrigentini, aragonesi, anche palermitani, ecc ecc. La percentuale di turisti è molto bassa e non consente di fare proiezioni economiche di tipo industriale.
Tuttavia dobbiamo sostenere lo sforzo di quei cittadini che hanno scommesso nel territorio aprendo locali pubblici.
Ma come?
Sta qui la divisione.
Favara ha un problema che può diventare opportunità: il numero impressionante di case!
Visto che è impensabile ipotizzare un boom demografico o dare le nostre abitazioni vuote agli extracomunitari, possiamo, invece, puntare ad un’offerta turistica a basso costo.
A pochi costi, senza bisogno di fare hotel o B&B e con l’aiuto di contributi pubblici e privati, le case vuote possono essere riempite da turisti con una proposta di posti letto, da offrire sul mercato nazionale e internazionale, a prezzi
competitivi (da 25 a max 40 euro a persona).
Puntare, come si fa da anni, al turismo ancorato all’arte contemporanea (che ancora non capisco dov’è a Favara), non porta da nessuna parte.
Passiamo ora al centro storico. Tranne qualche edificio, recuperato grazie all’intervento di privati, la situazione
del centro favarese si è notevolmente aggravata.
Anche qui ci sono due ipotesi: ci sono quelli che vogliono il recupero delle case vecchie (che non hanno nulla di storico) e chi, come il sottoscritto, vuole abbattere le case di quei proprietari che non hanno nessuna intenzione di recuperarle e metterle in sicurezza, per fare un grande parco con parcheggi, luogo di incontro per giovani e per anziani.
Questa è la mia idea di sviluppo economicamente sostenibile e REALE per Favara: offerta di posti letto a bassissimo costo per i turisti.
Grazie alla nostra posizione geografica, il turista tedesco, inglese o russo può scegliere la nostra cittadina e usufruire dei servizi come: ristoranti, bar, pub e comprare dai nostri artigiani i dolci e i panettoni.
Non ci interessa più e non ha portato economia reale, “vantarsi” di stare nei primi posti al mondo per turismo o, addirittura, affermare di aver risanato il centro storico.
Lasciamo a Firenze o a Parigi o addirittura a New York i primati che realmente meritano. Noi favaresi siamo capaci di stare nel mondo con la nostra semplicità, offrendo ciò che realmente di buono abbiamo, ovvero il clima, il buon cibo, la terra ricca, il mare unico e fantastico. Lo faremo con umiltà e con un’offerta che permette a bassi costi di attrarre visitatori”.