“Nonostante la lieve inversione di tendenza registrata negli ultimi anni, il lavoro rimane un’emergenza nazionale. Per tornare a guardare con ottimismo al proprio futuro, l’Italia deve mettere il lavoro al primo posto”.
“I livelli disoccupazione nel nostro Paese arrivano al 40% con punte del 50-60% al Sud. Otto milioni di persone a rischio di povertà, spesso a causa di un lavoro precario o mal pagato, più di 4 milioni di italiani in condizione di povertà assoluta. Nonostante la lieve inversione di tendenza registrata negli ultimi anni, il lavoro rimane un’ emergenza nazionale. Per tornare a guardare con ottimismo al proprio futuro, l’Italia deve mettere il lavoro al primo posto”. E’ una parte del messaggio che i vescovi in occasione del Primo Maggio.
“Al di là dei numeri, – osserva la Cei – sono le vite concrete delle persone ciò che ci sta a cuore: ci interpellano le storie dei giovani che non trovano la possibilità di mettere a frutto le proprie qualità, di donne discriminate e trattate senza rispetto, di adulti disoccupati che vedono allontanarsi la possibilità di una nuova occupazione, di immigrati sfruttati e sottopagati. La soluzione dei problemi economici e occupazionali – così urgente nell’Italia di oggi – non può essere raggiunta senza una conversione spirituale che permetta di tornare ad apprezzare l’integralità dell’esperienza lavorativa”.