Dopo aver letto la dichiarazione di Leonardo Caramazza Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle di Favara, ho cercato “disperatamente” di convincerlo a ritirarla per il contenuto surreale della sue affermazioni. È un giovane animato da buona volontà e mi sarebbe piaciuto risparmiargli i meritati timbuluna. Ma Caramazza… “no no, ti ringrazio per la tua onestà intellettuale, si ma dari timbuluna dunamilli ca si crisci vidè chi timbuluna”. E a questo punto contento lui contenti tutti, cercheremo di mettere a reddito i timbuluna.
Il 2020 – scrive Leonardo Caramazza – deve essere l’anno in cui l’amministrazione Alba inizia a raccogliere i frutti del proprio lavoro. In questi anni abbiamo seminato tantissimo e ancor prima abbiamo dovuto arare per bene il terreno che ci è stato lasciato. Ereditando una situazione disastrosa, abbiamo dovuto innanzitutto risanare l’ente, mettere le mani sull’anagrafe tributaria inesistente, iniziare una seria spending review, rimodulare la pianta organica e avviare quelle procedure che si aspettavano da 20 anni nella nostra città. Quasi a fine mandato, possiamo dire di aver portato l’ente comune nelle condizioni migliori per ripartire da basi solite e certe”. Roba da restare impietriti, una sorta di provocazione all’indirizzo dei cittadini che non necessiterebbe di commenti, ma Caramazza si è detto disponibile ad accettare il confronto e di questo gliene va dato rispettosamente il merito.
Del resto, in assenza di una attenta e veritiera analisi delle problematiche è davvero difficile trovare le soluzioni. E ad un anno e mezzo dalla fine del mandato elettorale si possono fare ancora grandi cose per la città avendo la consapevolezza sull’attuale disastroso stato dell’arte.
Leonardo Caramazza cita l’anagrafe tributaria e la rimodulazione della pianta organica. Il consigliere forse non conosce come dovrebbe il fenomeno dell’evasione fiscale in una città che non incassa circa il 50 per cento dei tributi e solo per il mercato del venerdì ha rinunciato ad incassare oltre un milione di euro. Sulla rimodulazione della pianta organica, questa amministrazione ha fatto cose da fare impallidire la peggiore politica locale, dal Dopoguerra ad oggi, revocando ordini di servizio per accontentare alcuni dipendenti. Intanto la macchina burocratica non funziona. Il comandante dei Vigili urbani ha più volte scritto all’amministrazione comunale informandola sulla impossibilità da parte della Polizia municipale ad espletare a pieno il controllo sulla viabilità, sul territorio, sull’abusivismo commerciale ed edilizio. Il comandante ha scritto, ma la gravissima problematica di una città abbandonata a se stessa è rimasta tale e quale.
Sette consiglieri su quattordici del M5s, hanno dichiarato il fallimento dell’amministrazione arrivando alla proposta della sfiducia al sindaco, perché non hanno più retto al disastro. Ma la politica è andare avanti nell’interesse della collettività e, in questo senso, condivido l’entusiasmo di Caramazza. Andiamo avanti con passi sicuri, facendo tesoro degli errori, senza coprirli, sminuirli o fare finta che non esistano.
“Bisogna assicurare – scrive Caramazza in un altro passaggio – l’ultimo sforzo amministrativo, per raggiungere quegli obiettivi che ci siamo posti ad inizio mandato. Ritornare sui temi per la quale la gente ci ha votato”. E in un altro: “È arrivato il tempo di iniziare a dare risposte concrete a tutti quei cittadini che ci hanno dato la loro fiducia”.
Solo partendo dall’onesta ammissione degli errori, sarà più facile per tutti rilanciare l’attività amministrativa della città, considerato soprattutto che nessuno è contro la collettività. La stessa opposizione, i professionisti e ogni singolo cittadino sono pronti a spendersi per la città, ma la regia è dell’amministrazione comunale che tarda a farci innamorare del suo operato.