Stasera nella Parrocchia San Calogero di Favara, durante la santa messa è stato ricordato per volontà dell’Associazione cuochi di Agrigento, dell’istituto Alberghiero e, ovviamente dai suoi familiari, il grande cuoco Totò Schifano nel ventennale della sua scomparsa.
Lo hanno voluto ricordare, sicuramente come il grande chef avrebbe voluto, lui molto religioso, in una Santa Messa nella sua parrocchia.
Don Michele Termine, il parroco, nella sua omelia ha parlato di vocazione “quella che trascina e contagia”, della vocazione che ognuno di noi ha seppure in diversi campi. Totò Schifano aveva la vocazione a preparare il miglior cibo per offrirlo agli altri. Prima di essere uno chef a livello nazionale e internazionale è stato un grande uomo per la sua sconfinata generosità.
C’erano i cuochi stasera a ricordarlo, la dirigente e alcuni insegnanti dell’alberghiero. C’era un pezzo di Totò Schifano rappresentato dalla sorella Pina, dai fratelli Gaetano e Lillo, dai suoi parenti, un pezzo di Totò che custodisce il suo ricordo.
C’era, mi piace dire, che c’è ancora un legame speciale tra fratelli, in particolare tra Totò e la sorella Pina, che, credo, la morte non sia riuscita ad interrompere.
Così come è rimasto un ricordo speciale dello chef nei suoi colleghi e con tutti quelli che lo hanno conosciuto.