Stampa, giù le mani dell’informazione. I giornalisti italiani si mobilitano per difendere la libertà di stampa e contrastare la deriva di un linguaggio della politica fatto di insulti e minacce a chi ogni giorno svolge il proprio dovere di informare i cittadini. Attacchi a una categoria di professionisti, ma soprattutto all’articolo 21 della Costituzione e ai valori fondamentali della democrazia, che mettono a rischio il diritto ad essere informati.
L’iniziativa è stata programmata anche seguito delle dichiarazioni di Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista contro i giornalisti seguite alla sentenza di assoluzione per la sindaca di Roma Virginia Raggi. La Federazione nazionale della Stampa italiana e le Associazioni Regionali di Stampa hanno organizzato per oggi, martedì 13 novembre 2018, dei flash mob nella piazze dei capoluoghi di regione per dire “Basta attacchi ai giornalisti” e “Giù le mani dell’informazione”. A sostegno dell’iniziativa della Fnsi, la Federazione europea dei giornalisti promuove un flash mob anche a Bruxelles, di fronte al Residence Palace. A Londra una iniziativa promossa dai freelance italiani che lavorano per i giornali della capitale inglese è in programma in Trafalgar Square.
L’hashtag della mobilitazione è #GiùLeManiDallInformazione.
Alla mobilitazione hanno aderito: il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e gli Ordini regionali dei giornalisti; Usigrai; Anpi; Arci; Articolo21; Associazione Amici di Roberto Morrione; Associazione Carta di Roma; Gaynet Italia; Giornale Radio Sociale; Associazione Giulia Giornaliste; Gruppo Abele; Libera; Libera Informazione; Associazione NoiAntimafia di Ostia; Progressi; Radio Articolo Uno; Rete NoBavaglio; Riforma.it; Ucsi; Ungp; rappresentanti delle istituzioni locali; Cgil, Cisl e Uil del Lazio.
“Ha un grande valore la libertà di stampa, perché, anche leggere cose che non si condividono, anche se si ritengono sbagliate, consente e aiuta a riflettere», ha sottolineato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Il giornalismo parlamentare ha rappresentato nella nostra storia nazionale un pilastro della democrazia liberale” aggiunge il presidente del Senato, Elisabetta Casellati. “C’è la Costituzione, la libertà di stampa è tutelata e sarà tutelata fino alla fine”, ha assicurato il presidente della Camera, Roberto Fico.
Scende in campo anche il presidente della Commissione di Vigilanza, Alberto Barachini, che annuncia di volontà di convocare Di Maio per un’audizione davanti alla bicamerale e assicura che l’organismo “vigilerà in ogni sede sul rispetto delle libertà riconosciute dall’articolo 21 della Costituzione”.
Tra i provvedimenti annunciati dal Movimento 5 Stelle, che hanno sollevato proteste, l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, l’azzeramento del fondo editoria e, da ultimo, anche una legge contro il conflitto di interesse. Questa mattina si è riunito il Consiglio di disciplina dell’Ordine dei giornalisti della Campania, per valutare la posizione di Luigi Di Maio, iscritto nell’elenco dei pubblicisti, che potrebbe essere convocato.