“Il 2012 si chiude nel peggiore dei modi: senza prospettive per l’avvenire. Ogni anno che si chiude diventa una sfida per guardare avanti e andare oltre le difficoltà.
Diventa un motivo di orgoglio e riscatto per cercare di migliorarsi e porre delle soluzioni ai problemi. Questo succede nella vita di ognuno ma dovrebbe accadere anche nella vita politico-amministrativa di ogni città.
Gli amministratori e quanti hanno preso le redini di questo paese tartassato dalle emergenze avevano il dovere di provarci; hanno ora il peso di interrogarsi sull’avvenire. E pure, nonostante la giunta sia dimezzata da mesi ormai, tutto tace. Come se nulla fosse successo.
Solo adesso il PDL e il PID si sono svegliati, forse , anzi sicuramente, perché non accontentati nelle loro richieste di maggior peso in giunta, provando a tirarsi fuori dal cartello che ha vinto le elezioni. Si tirano fuori senza però chiedere scusa agli elettori per aver fallito.
Che fine ha fatto l’ex deputato Bosco che rimane il principale responsabile politico di questo disastro? In tutto questo l’amministrazione guidata da soli tre assessori sembra una piccola imbarcazzione con un solo timoniere in un mare in tempesta. Una piccola imbarcazione che per giunta fa acqua da tutte le parti. Ma ci chiediamo: è mai possibile che una coalizione nata come responsabile sia stata capace di fallire sotto tutti i profili?
È mai possibile continuare a vedere il teatrino sulla giunta, sugli equilibri politici, sulle elezioni regionali e financo su quelle nazionali quando la fascia dei nuovi poveri a Favara aumenta a macchia d’olio e con essa la disperazione, la rabbia e la paura per l’avvenire? Quando si deciderà questa coalizione di responsabilità, sonoramente bastonata dagli elettori per le elezioni regionali che ne hanno bocciato il cartello politico, a cambiare gioco e a dare un piano di emergenza alla città per aggredire le difficoltà che da ogni angolo emergono? Perché nessuno prova ad avere uno scatto di orgoglio e a rifiutare pubblicamente poltrone e poltroncine nel superiore interesse della Città così come deciso da chi scrive? Perché non si supera il do ut des vergognoso e si prova a fare della politica uno strumento a servizio della gente e delle fasce più povere di essa? Che fine hanno fatti i sostenitori del Sindaco Manganella che hanno venduto il cambiamento di questa città agli elettori? L’udc di Favara in questo scenario non può che indignarsi.
L’intero partito, pur nel ribadire la voltà di contribuire alla risalita di un’azione amministrativa incisiva, non può che prendere atto dell’inerzia e dunque dell’impossibilità per gli stessi di farsi interlocutori politici con chi ha consentito di chiudere questo anno nel peggiore dei modi: senza certezza per l’avvenire? Come si può essere interlocutori rispetto a chi rimane inerte innanzi alle annose difficoltà che, invece, dovrebbero scuotere le coscienze di chi ha responsabilità politiche profonde innanzi a questa città e con i Favaresi.
Sulla base di cosa possiamo cogliere un dialogo ed un confronto sui temi di questa città quando da mesi non si discute di altro se non dei nuovi equilibri interni a questa coalizione di responsabilità con tanto di bagarre per accaparrarsi questo o quell’altro assessore?
Ci dispiace narrare queste vicende e chiudere questo anno senza alcuna certezza per l’avvenire. Ci addolora sentire la fame e la miseria che serpeggia come un terribile virus tra i vicoli più poveri della nostra città. In questo clima di profonda incertezza, proviamo a fare gli auguri di Buone Feste a tutti i Favaresi augurandoci di poter chiudere il prossimo anno diversamente, magari con una nota di riscatto sociale”.