Forse è troppo presto per dirlo, ma, da parte della stampa, non sottolineare ciò che sta accadendo in Consiglio comunale potrebbe non alimentare il fenomeno positivo della presenza nell’aula Falcone Borsellino di una opposizione reale e costruttiva, utile alla città e allo stesso sindaco.
L’ex maggioranza liberando Manganella ha liberato se stessa, si è tolto il tappo.
Sono stati consumati errori dopo errori, dandone la colpa alle precedenti amministrazioni. Sono stati colti di sorpresa sulla poco felice situazione finanziaria del Comune e, quindi, non hanno potuto mantenere le promesse elettorali.
In pratica, o nei comizi sparavano “minchiate” assordanti ignorando lo stato dell’arte o è stata eletta un’amministrazione capace di navigare solo in mare calmo.
Certamente, nelle loro scelte non sono stati costretti, come vogliono fare credere. C’erano i margini per manovrare e hanno perso tempo arrivando impreparati ad importanti appuntamenti con il sistema tributario e a quel punto hanno caricato un peso fiscale insopportabile sui favaresi.
Lo hanno fatto insieme, complici Consiglio e Amministrazione comunale.
Intanto, i margini di manovra erano e restano la lotta all’evasione e all’elusione e rendere produttivi i dipendenti e il patrimonio comunale, con azioni coraggiose e veloci. Non si può più perdere tempo e non si può proseguire con la politica di soli annunci e proclami, ci vogliono gli interventi.
Abbiamo visto, in quasi due anni, la produzione di un sindaco e di una maggioranza in assenza di “libertà”. Adesso, c’è una controtendenza, si spera non figlia di una guerra per la spartizione di potere o di “vendette”.
Si vuole credere che il recente risultato sia stato raggiunto per la scarsità di risposte positive date alla collettività. Si vuole pensare che giunti con le spalle al muro, la politica abbia avuto un sussulto di orgoglio, mettendo da parte le “complicità” e distinguendo i ruoli.
Il Consiglio svolgerà il suo ruolo, così come l’Amministrazione comunale. E’ l’unico sistema per bilanciare le finanze del 2013 senza mettere, ulteriormente, le mani nelle tasche, ormai, vuote dei favaresi.