Valentina Piscopo
Anche Favara diventa centro di accoglienza per le migliaia di migranti che dal 18 marzo, solcano ininterrottamente il Mediterraneo.
E’ stato disposto dal prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, di dare un “tetto” a 480 migranti sbarcati in queste ore lungo le coste siciliane, scegliendo come sede il Palazzetto dello Sport “A. Giglia”. Siamo in pieno codice rosso. Mentre il centro di prima accoglienza di Lampedusa è soggetto a lavori di ristrutturazione, i Prefetti di mezza Sicilia sono chiamati a trovare strutture “alternative” per garantire l’indispensabile: visita medica, vestiti asciutti, cibo, acqua, mediazione linguistica, assistenza psicologica, personale specializzato per i bambini.
Oggi Favara è chiamata a dare prova di grande capacità, lavorando in sinergia con le forze dell’ordine, che devono essere in numero adeguato per tutte gli adempimenti di legge obbligatori ,quali identificazione, impronte, lettura dei diritti, smistamento dei migranti. Sono uomini, donne e bambini che cercano di darsi una nuova possibilità, scappando dalla loro terra e dai loro affetti. Affidano la loro vita ai “scafisti”, moderni trafficanti di morte che ,sotto compenso, li traghettano lungo il Mediterraneo in un viaggio che, purtroppo, non sempre ha esiti positivi.
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