Migranti in ogni angolo delle strade, dal centro alle periferie. Uomini, donne, bambini che vagano senza metà’ per le vie di Agrigento in condizioni igieniche disastrose. La situazione e’ drammatica.
Un’ondata di migranti ha fatto in questi ultimi giorni rotta nelle coste siciliane. Siamo preparati ad accogliere questi nostri fratelli africani? Sicuramente no! Onore ai tanti agrigentini, intere famiglie, ai volontari, ai ragazzi della Caritas Diocesana e della Croce Rossa Italiana, grazie ai tanti parrocchiani del campo sportivo diretti dall’ infaticabile Don Calogero Proietto, che subito con grande solidarietà’ si sono prodigati con una bellissima catena umana a raccogliere viveri di prima necessità’,indumenti,coperte,
Ma non basta. Urgono controlli sanitari, profilassi adeguate. Si teme, lo dice una circolare del Ministero della Sanità, ‘ che ha comunicato l’attivazione di misure di vigilanza e sorveglianza nei punti d’ingresso internazionali in Italia il concreto rischio di un’epidemia del virus “Ebola”, ovvero una delle malattie virali più’ temute al mondo, causa di alto tasso di mortalità’. L’epicentro della infezione e’ in Guinea dove ha mietuto un centinaio di morti. Ebola sta già’ camminando nel Centro Africa, ha colpito in Sierra Leone, Mali e Liberia.
L’ Italia rischia di essere impreparata a fronteggiare quella che L’ OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità’ ha definito la più’ grave epidemia degli ultimi anni perché’ non sappiamo e non abbiamo certezza su chi arriva e da dove. Questi parametri hanno mobilitato le Agenzie di intelligence e anche l’AISE italiana, per comprendere se l’ esplosione di questa nuova epidemia sia un fatto casuale o che sia stata provocata volutamente: un’atto di bioterrorismo? La dottoressa Luciana Borio, docente del Johns Hopkins Center For Civilian Biodefense Strategies dice ” un epidemia di ebola avrebbe un impatto fortissimo nella nostra società’, sia per l’elevata mortalità’ sia per l’assoluta mancanza di cure. Certo e’ impossibile predire con quale probabilità’ questi virus potrebbero essere utilizzati in attacchi biologici. Ma sappiamo che non è’ affatto impossibile trasformarli in armi. Per questo dobbiamo prepararci “.
Allora, nessuna crociata contro i nostri fratelli africani, ma un’ appello alle autorita’ competenti per una seria, accurata, giusta profilassi che ci preservi da irreversibili danni. Antonio Cicero Consigliere Comunale di Voce Siciliana.
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