Università, ordini professionali e mondo del lavoro: le tre parti sociali che portano avanti il settore dell’ingegneria a Catania si sono riunite per presentare e conoscere i corsi di laurea dell’anno accademico 2014/2015, e soprattutto per istituire formule di collaborazione reciproca che possano rafforzare la formazione e l’inserimento lavorativo dei professionisti che studiano e lavorano nel capoluogo etneo.
Ospitato per la prima volta nelle sede dell’Ordine Ingegneri, l’incontro ha favorito il dialogo diretto tra i direttori dei tre Dipartimenti universitari di Ingegneria (Civile e Architettura; Elettrica, Elettronica e Informatica; Industriale), i presidenti e i rappresentanti di tutti i corsi di laurea, i vertici degli Ordini etnei degli Ingegneri e degli Architetti, dell’Ance Catania, e rappresentanti di Confindustria e di aziende private del comparto.
«L’Ordine offre la massima disponibilità al fine di trovare un accordo con le altre forze coinvolte nella formazione – ha dichiarato il presidente degli Ingegneri Santi Maria Cascone – per questo ci impegniamo fin da subito a predisporre e sottoscrivere un protocollo d’intesa mirato alla programmazione e attuazione di percorsi formativi sui temi dell’Etica e della Deontologia professionale, tali da poter riconoscere contemporaneamente crediti formativi universitari (Cfu) e professionali (Cfp)». Inoltre, ha aggiunto il presidente degli Architetti Giuseppe Scannella: «Crediamo che l’interazione tra la sfera didattica e quella lavorativa possa essere strumento di promozione di percorsi formativi post lauream, e di individuazione di programmi di ricerca, soprattutto quelli dedicati esplicitamente ai giovani. Una sinergia tra professioni, imprese ed università può consentire di dare risposte al territorio e di accedere alle possibilità offerte dai programmi europei per la ricerca e lo sviluppo».
I direttori dei Dipartimenti – Paolo La Greca (Ing. Civile e Architettura), Vincenzo Catania (Ing. Elettrica, Elettronica e Informatica), e Francesco Patania (Ing. Industriale) – hanno registrato l’esigenza di «organizzare corsi di formazione post lauream per l’accesso al mondo del lavoro in cui far confluire l’esperienza delle professioni e delle imprese, considerando le singole peculiarità dei tre settori previsti dall’attuale ordinamento dell’Albo. Auspichiamo un dialogo continuo con le parti sociali al fine di monitorare insieme l’evoluzione delle necessità del territorio e agevolare l’ingresso degli studenti nel tessuto professionale. Infatti, se da un lato l’Università può offrire le risorse umane richieste dalla realtà imprenditoriale, dall’altro le aziende possono garantire maggiori prospettive di futuro impiego».
Dal proprio canto l’Ance Catania, attraverso il suo presidente Nicola Colombrita, ha ribadito la proposta di «predisporre programmi di tirocinio per gli studenti per quelle discipline maggiormente orientate alla gestione e implementazione delle imprese, con l’obiettivo di trasferire al territorio esperienze innovative e supportate sul piano tecnico scientifico».
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