“Nel corrente esercizio finanziario 2014 sono emerse alcune situazioni che rischiano di pregiudicare gli equilibri del bilancio se non vengono tempestivamente attivate adeguate misure correttive. Non sono valutazioni fatte da noi, ma è uno dei tanti passaggi, allarmanti, contenuti nella relazione predisposta dal Responsabile dell’Ufficio Finanziario e Contabile del Comune di Agrigento”. A comunicarlo sono gli esponenti del Movimento per l’Autonomia Alfonso Vassallo, che è il capogruppo consiliare, Francesco Picone, Riccardo Mandracchia e Aurelio Trupia, che è Presidente del Consiglio comunale, i quali si dicono parecchio preoccupati dopo essere venuti a conoscenza del documento firmato dal dirigente del Settore, Giovanni Mantione, che “certifica inesorabilmente – osservano – come Palazzo dei Giganti sia sull’orlo del dissesto e come il sindaco in questi mesi abbia raccontato favole circa il risanamento delle casse comunali. E lo ripetiamo, non siamo noi ad evidenziare questa drammatica situazione, ma chi ha un ruolo terzo, con responsabilità tecniche apicali, all’interno della struttura amministrativa dell’Ente. Il dirigente parla di segnalazioni obbligatorie – sottolineano ancora i consiglieri Mpa – destinate al sindaco, al presidente del consiglio, al segretario generale, all’organo di revisione e alla corte dei conti “ove – scrive testualmente Mantione – si rilevi che la gestione delle entrate o delle spese correnti evidenzi il costituirsi di situazioni non compensabili da maggiori entrale o minori spese, tali da pregiudicare gli equilibri del bilancio”.
E le falle riguardano buona parte dei settori. Ci sono quelle generate dal taglio dei trasferimenti da parte dello Stato e della Regione e da spese improvvise, ma ci sono quelle determinate da scelte operate dall’Amministrazione.
“Sarà necessaria una manovra correttiva di circa 20 milioni di euro per potere arrivare al pareggio di bilancio. Fermo restando – aggiungono Vassallo, Picone, Mandracchia e il presidente Trupia – che risulta necessario, lo prescrive Mantione, che il gettito derivante dai tributi locali 2014, Tasi e Imu, non subisca alcuna riduzione in quanto assolutamente necessario alla salvaguardia dell’equilibrio di bilancio. La verità è che alla fine i nodi vengono sempre al pattine. In questi mesi il sindaco non ha fatto altro che sventolare la bandiera del risanamento, oggi costretta ad essere ammainata, in quanto ci sono i numeri, impietosi, presentati dagli Uffici che smentiscono Zambuto. E forse, purtroppo, l’unica bandiera destinata ad essere agitata, dai sospiri amari degli agrigentini, sarà quella bianca. Ma perché il sindaco ha raccontato tutte queste frottole? Forse per egoistiche ambizioni di carriera politica? Sta di fatto che la radiografia contabile e finanziaria del Comune di Agrigento, che ci consegna il dirigente del Settore, non ci fa assolutamente dormire sonni tranquilli, anche perché nel documento non risulta evidenziato lo stato dei rapporti economici con le società partecipate, vale a dire Ato Gesa, Consorzio del Voltano, Ato Idrico e Cupa. Potrebbero costituire elementi di ulteriore squilibrio economico-finanziario, circostanza che è stata oggetto di continui richiami da parte della Corte del Conti.
E poi c’è un altro segnalazione in rosso, sempre sottolineata nella relazione di Mantione, che così recita: attualmente c’è un costante ricorso alle anticipazioni di tesoreria, che va a determinare un oneroso aggravio dei costi per interessi passivi e un notevole incremento del relativo stanziamento di spesa rispetto all’esercizio precedente, per il quale occorre assicurare la relativa copertura finanziaria nel bilancio di previsione 2014. A parere nostro – spiegano Vassallo, Picone, Mandracchia e Trupia – l’aumento del limite massimo rappresenta una condizione di notevole rischio, considerato che tale richiesta fa riferimento al totale delle entrate correnti dell’ultimo rendiconto approvato, che nel nostro caso è l’anno 2012, e che per stessa ammissione del responsabile dei servizi finanziari le previsioni delle entrate correnti sono in diminuzione tanto da pregiudicare gli equilibri. Alla luce di queste osservazioni, l’Ente potrebbe trovarsi nelle condizioni di non poter restituire le anticipazioni ottenute” – concludono gli esponenti Mpa.
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Gruppo Mpa: "Il Comune di Agrigento a rischio dissesto finanziario"
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