Valentina Piscopo
Rinasce dalle ceneri dell’abbandono il campetto di calcio dei Padri Vocazionisti di Favara. A riuscire nell’impresa è padre Uriel Ortiz che con coraggio e determinazione, ha combattuto per dare un luogo di aggregazione ai numerosi giovani che frequentano la chiesa di San Giuseppe Artigiano. Padre Uriel ci dice che per fare il campetto “a regola d’arte è stato aperto un mutuo di 110 mila euro. Con l’appoggio del consiglio Pastorale e delle diverse iniziative intraprese, come “Accendi una stella”, le raccolte e le cene di beneficienza, siamo riusciti a raccogliere ben 25 mila euro”. Ma il sogno più grande di padre Uriel è di poter attivare l’oratorio tutto l’anno.
“Noi crediamo nell’oratorio come luogo dove i ragazzi possono divertirsi ed educarsi al rispetto”. E proprio per trasformare il sogno in realtà, è stata organizzata ieri pomeriggio alle ore 17.00 nel campetto dell’oratorio, la conferenza stampa “Un oratorio per Favara”. L’idea nasce dal presidente del consiglio Leonardo Pitruzzella e da Siciliaonpress, estendendo l’invito ai nostri due deputati nazionali, Tonino Moscatt e Nino Bosco. C’è entusiasmo e voglia di “sporcarsi le mani” nell’onorevole del Pd. “ Ho accolto subito l’invito di Leonardo. Il campetto dei padri vocazionisti deve diventare un punto di riferimento per la città ed i giovani. Per far ciò è necessario creare una rete di buona volontà.
Noi come Partito democratico siamo al fianco di padre Uriel e ci faremo portavoce per chiedere un contributo alle banche, alle attività commerciali e agli imprenditori, insomma a quanti possono e devono aiutare per continuare a far crescere la nostra città”.
Sullo stesso avviso è il presidente del consiglio Leonardo Pitruzzella. “Questo è un momento difficile per le casse comunali. Si è pensato quindi di coinvolgere i due deputati nazionali e con loro, fare un giro per Favara e parlare proprio con i direttori di banca, imprenditori, la ragioneria del comune per aiutare padre Uriel. Dobbiamo tutti sostenere questa iniziativa, affinché i nostri giovani crescano in un posto sano”. Ascolto rapita le parole di padre Uriel e i suoi sogni, che diventano un po’ anche i miei, e la passione con il quale mi spiega le tante cose già realizzate. Ma, ancora, c’è tanto da fare. Non si perde d’animo ed, anzi, continua a credere nel buon cuore del favarese. Allora aiutiamo più che possiamo padre Uriel per non far spegnere il suo entusiasmo ed il suo bellissimo sorriso.
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Oratorio: Si chiederà l’aiuto delle banche e degli imprenditori – Valentina Piscopo Rinasce dalle… http://t.co/ERkiLWorok
Ammiro Don Uriel e tutti quei favaresi che lo stanno sostenendo. Ma che Don Uriel mi perdoni, vorrei almeno io fare il “CATTIVO” . Proprio per evitare di non dire niente ché peggio di dire una bugia. La chiesa e le istituzioni vogliono veramente contribuire al progetto messo in campo?
Se è così, allora mi aspetto due cose:
1) Che i Padri Vocazionisti donino per l’Oratorio di Favara ciò che gli rende l’affitto di un anno che il Comune paga per i locali di Piazza Don Giustino;
2) Che contestualmente l’amministrazione ed il consiglio comunale si impegnino, entro l’anno, a trasferire tutti gli uffici allocati dentro i Padri Vocazionisti nelle varie strutture patrimoniali disponibili, donando un anno di affitto all’oratorio.
Qui non è questione di crisi o di critica, ma penso di coerenza.
Tutto il resto è “contorno inutile”.
E poi, riflettendo bene, quei soldi sono soldi che escono i cittadini. Bisogna solo fargli “cambiare verso”, mettendoli a disposizione di Padre Uriel e di tutta la collettività. Non pensate?