Valentina Piscopo
Un contest. Tre squadre. Sette giorni. Un “vuoto urbano” da recuperare. Sono questi i dati essenziali che caratterizzano “Arripigliala”, il primo concorso indetto da F.U.N.- Favara urban network. L’evento, che ha visto ieri sera, 30 giugno, la proclamazione della squadra vincitrice, si pone come obiettivo principale quello di recuperare, con fantasia ed originalità, alcune zone del centro storico di Favara che vessano in condizioni disastrate. Scenario storico di “Arripigliala” via Reale, cuore storico locale.
Articolato il regolamento. Come si legge dal sito, “il contest si svolgerà nel breve tempo di sette giorni, dal 29 giugno al 6 luglio, scanditi secondo il seguente calendario: il primo giorno i partecipanti, preventivamente suddivisi in squadre, visiteranno l’area scelta per questa prima edizione del contest e prenderanno primo contatto con le persone del luogo; nelle successive 48 ore ogni squadra dovrà comporre un proprio progetto di rigenerazione urbana, poi sottoposto ad una commissione di valutazione che proclamerà il fortunato progetto vincitore e quindi la squadra vincitrice alla quale verrà consegnato, al termine del contest, il premio in denaro di 500€. Tra i parametri di valutazione imposti alla commissione, tutti espressamente indicati nel bando, assumono posizione particolare e privilegiata l’Inclusione sociale e il coinvolgimento locale. Si deve, cioè, favorire l’inclusione degli abitanti della zona sia nel momento progettuale sia in quello realizzativo cosicché potranno loro stessi, al termine della competizione, prendersi cura dello spazio.”
A veder realizzato effettivamente il proprio progetto, denominato “ U curtigliu”, la squadra composta dai giovanissimi Riccardo Costa, Filippo Schembri, Denise Bacchi, Sharon Lana, Carmelo Costanza e Claudia Liotta. “U curtiglio” è stato selezionato da un attenta giuria, composta da Florinda Sajeva, Lillo Giglia, Antonio Rizzuto e Carmelo Nicotra. A coadiuvare le squadre nei loro progetti nelle prime due giornate, i facilitatori ( ovvero consulenti esperti messi a disposizione da F.U.N) Daniela Frenna, Michele Vitello e Emanuele Vita. Se, come cantava De Andrè ,“dal letame nascono i fiori” , dall’abbandono e dal degrado possono nascere opere d’arte. Anche a Favara.
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