MONTANTE: “NON E’ PASSERELLA MA AIUTO CONCRETO A IMPRESE”
Agrigento, 28 luglio 2014 – E’ stato siglato stamattina, presso il palazzo del governo della Città dei Templi, il protocollo di legalità tra la Prefettura di Agrigento e Confindustria Centro Sicilia, l’associazione che riunisce in un unico organismo le imprese di Agrigento, Caltanissetta ed Enna.
A sottoscrivere l’accordo il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, il delegato per la legalità di Confindustria, Antonello Montante e Antonio Siracusa, delegato di Confindustria Centro Sicilia per Agrigento.
“Non siamo qui per fare passerella ma per sottoscrivere un protocollo molto importante per aiutare gli imprenditori agrigentini”. Lo ha detto Antonello Montante, nel corso del suo intervento, poco prima della sottoscrizione dell’accordo alla presenza dei vertici provinciali della magistratura e delle forze dell’ordine e di diversi imprenditori locali.
“Confindustria negli anni si è dotata di un codice etico serio e rigoroso – ha aggiunto Montante – e la firma di oggi arriva al termine di un percorso lungo e di un dialogo costante instaurato, a livello nazionale, con il ministero dell’Interno. Tutte le prefetture e le associazioni territoriali che sottoscriveranno questo protocollo – ha continuato – potranno attuarlo garantendo tempi più celeri per il rilascio della documentazione antimafia”.
L’intesa, infatti, prevede che le imprese aderenti possono chiedere la documentazione antimafia riguardante i propri partner commerciali e l’iscrizione nella white list della Prefettura attraverso Confindustria Centro Sicilia.
Il protocollo rappresenta inoltre una delle misure qualificanti del progetto PON Sicurezza, ”Caltanissetta e Caserta sicure e moderne”, gestito da Confindustria Centro Sicilia per creare una rete di tutela per le imprese siciliane dalle pressioni criminali, dal racket e dall’usura.
“Il protocollo non nasce in maniera casuale, ma è figlio del protocollo di legalità firmato a livello nazionale dal ministro dell’Interno. Grazie a questo accordo – ha detto il prefetto Diomede – sarà più facile riuscire a tenere lontano chi, in maniera subdola, cerca di accappararsi risorse pubbliche. A chi briga contro la legalità – ha aggiunto – diciamo chiaramente che qui si fa sul serio”.
“Questo protocollo – ha precisato Antonio Siracusa – va ad incidere non solo nei rapporti con la pubblica amministrazione, ma anche in quelli tra privati, poiché le aziende, tramite Confindustria Centro Sicilia, potranno richiedere le certificazioni antimafia e valutare i propri fornitori e subappaltatori in base al possesso di requisiti non solo tecnici ed economici, ma anche etici”.
Sicilia ON Press. Tutti i diritti riservati. Testata giornalistica registrata al Tribunale di Agrigento al n. 314 del 10/01/2013. Direttore: Franco Pullara. Società editrice: SE.CO.FORM. S.R.L.
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Confindustria – LEGALITA': FIRMATO PROTOCOLLO CON PREFETTURA DI AGRIGENTO
By sop2 Minuti di lettura
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Ecco che si corre ai ripari, tentando di intimorire, di intimidire gli organi inquirenti e la Magistratura, attraverso una dimostrazione di forza presso la Prefettura di Agrigento, chiamando a raccolta funzionari pubblici e magistrati.
Il tentativo è sempre lo stesso, quello di dimostrare che basta atteggiarsi a professionisti dell’antimafia, per violare qualsiasi legge in materia di appalti o di ambiente.
Basta convocare una riunione alla Prefettura di Agrigento ed il gioco è fatto!
E’ sempre la stessa storia di sciasciana memoria e che riguarda, questa volta, ‘i professionisti dell’antimafia di la munnizza’.
Staremo a vedere che cosa ne pensa il Prefetto Diomede degli appalti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Agrigento. Appalti affidati illegittimamente, da 7 anni a questa parte, con proroghe su proroghe per centinaia di milioni di euro, sempre alle stesse ditte, sotto l’occhio vigile ed attento del vicepresidente di Confindustria Sicilia, proprietario di una delle poche discariche private superstiti, quella di Siculiana, dopo il ciclone giudiziario che si è abbattuto sulle altre, quali quella del catanese Proto o degli agrigentini Sodano. Il prefetto Nicola Diomede, nominato qualche mese fa dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano è, tra l’altro, l’artefice, nel 2012, di pretestuose ispezioni per delle presunte infiltrazioni mafiose presso il comune di Racalmuto da me amministrato.
Ispezioni rivolte contro chi, come me, un anno prima, e cioè a febbraio del 2011, aveva denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento, la scandalosa ed illegale gestione di acqua e rifiuti nell’Agrigentino.
Siamo curiosi di verificare cosa hanno avuto da riferire in materia di rifiuti i vertici di Confindustria Sicilia ad Agrigento.
Anche perché ad accompagnare a Racalmuto nel 2012 l’allora vice prefetto Diomede (promosso sul campo Prefetto di Agrigento dal ministro Alfano, dopo la brillante operazione Racalmuto) e l’allora Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, per notificare il decreto di scioglimento del comune, c’era proprio il vicepresidente di Confindustria Sicilia e proprietario della megadiscarica di Siculiana.
Guarda caso alcune di queste discariche, proprio in questi giorni, sono già state sequestrate dalla Magistratura per diversi abusi, truffe e tangenti ed i proprietari sono stati rinchiusi nelle patrie galere.
Della discarica di Catanzaro non sappiamo nulla.
Perché proprio ora è stata convocata questa urgentissima riunione in Prefettura? Perchè a presiederla c’era il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, oltre che il presidente, Antonello Montante? Come mai è stata avvertita la necessità di estendere l’invito anche a tutti i magistrati agrigentini?
E’ stato forse deciso che il nostro Catanzaro è l’unico che si salva o che si vorrebbe salvare, assieme alla sua mega discarica di Siculiana?
Vuoi vedere che quella di Siculiana risulterà in Sicilia l’unica discarica privata in regola in tutto e per tutto!
Ne siamo certi.
Non sappiamo se la stesse certezze, avvalorate peraltro anche da qualche insigne giornalista agrigentino, verranno espresse dai Magistrati che si stanno occupando della scandalose gestione delle discariche private siciliane e dello smaltimento dei rifiuti.
L’intero ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti che, a noi Siciliani costa almeno il triplo del resto d’Italia, è praticamente gestito in regime di monopolio da svariati anni.
Si tratta ormai di due miliardi di euro di debiti che gravano, ingiustamente, su cittadini, imprese e comuni tutti quanti economicamente strangolati da queste perverse ed illegali truffe miliardarie.
Ecco che si corre ai ripari, tentando di intimorire, di intimidire gli organi inquirenti e la Magistratura, attraverso una dimostrazione di forza presso la Prefettura di Agrigento, chiamando a raccolta funzionari pubblici e magistrati.
Il tentativo è sempre lo stesso, quello di dimostrare che basta atteggiarsi a professionisti dell’antimafia, per violare qualsiasi legge in materia di appalti o di ambiente.
Basta convocare una riunione alla Prefettura di Agrigento ed il gioco è fatto!
E’ sempre la stessa storia di sciasciana memoria e che riguarda, questa volta, ‘i professionisti dell’antimafia di la munnizza’.
Staremo a vedere che cosa ne pensa il Prefetto Diomede degli appalti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Agrigento. Appalti affidati illegittimamente, da 7 anni a questa parte, con proroghe su proroghe per centinaia di milioni di euro, sempre alle stesse ditte, sotto l’occhio vigile ed attento del vicepresidente di Confindustria Sicilia, proprietario di una delle poche discariche private superstiti, quella di Siculiana, dopo il ciclone giudiziario che si è abbattuto sulle altre, quali quella del catanese Proto o degli agrigentini Sodano. Il prefetto Nicola Diomede, nominato qualche mese fa dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano è, tra l’altro, l’artefice, nel 2012, di pretestuose ispezioni per delle presunte infiltrazioni mafiose presso il comune di Racalmuto da me amministrato.
Ispezioni rivolte contro chi, come me, un anno prima, e cioè a febbraio del 2011, aveva denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento, la scandalosa ed illegale gestione di acqua e rifiuti nell’Agrigentino.
Siamo curiosi di verificare cosa hanno avuto da riferire in materia di rifiuti i vertici di Confindustria Sicilia ad Agrigento.
Anche perché ad accompagnare a Racalmuto nel 2012 l’allora vice prefetto Diomede (promosso sul campo Prefetto di Agrigento dal ministro Alfano, dopo la brillante operazione Racalmuto) e l’allora Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, per notificare il decreto di scioglimento del comune, c’era proprio il vicepresidente di Confindustria Sicilia e proprietario della megadiscarica di Siculiana.
Guarda caso alcune di queste discariche, proprio in questi giorni, sono già state sequestrate dalla Magistratura per diversi abusi, truffe e tangenti ed i proprietari sono stati rinchiusi nelle patrie galere.
Della discarica di Catanzaro non sappiamo nulla.
Perché proprio ora è stata convocata questa urgentissima riunione in Prefettura? Perchè a presiederla c’era il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, oltre che il presidente, Antonello Montante? Come mai è stata avvertita la necessità di estendere l’invito anche a tutti i magistrati agrigentini?
E’ stato forse deciso che il nostro Catanzaro è l’unico che si salva o che si vorrebbe salvare, assieme alla sua mega discarica di Siculiana?
Vuoi vedere che quella di Siculiana risulterà in Sicilia l’unica discarica privata in regola in tutto e per tutto!
Ne siamo certi.
Non sappiamo se la stesse certezze, avvalorate peraltro anche da qualche insigne giornalista agrigentino, verranno espresse dai Magistrati che si stanno occupando della scandalose gestione delle discariche private siciliane e dello smaltimento dei rifiuti.
L’intero ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti che, a noi Siciliani costa almeno il triplo del resto d’Italia, è praticamente gestito in regime di monopolio da svariati anni.
Si tratta ormai di due miliardi di euro di debiti che gravano, ingiustamente, su cittadini, imprese e comuni tutti quanti economicamente strangolati da queste perverse ed illegali truffe miliardarie.