“Non solo veniamo messi sistematicamente con le spalle al muro, ma quando riusciamo a svincolarci e ad essere propositivi nei confronti del territorio, le nostre azioni, poste in atto con forza e caparbietà, finiscono per essere vanificate e mortificate in quanto non trovano legittimo riscontro nell’esecuzione dell’iter procedurale”. Il gruppo Mpa di Aula Sollano, composto da Alfonso Vassallo, Riccardo Mandracchia e Aurelio Trupia, prendono una netta posizione rispetto alla nuova “falla” scoperta nella macchina amministrativa del Comune di Agrigento in ordine alla gestione che ruota attorno alla Tasi, tassa sui servizi indivisibili.
“E’ intollerabile e vergognoso quanto è accaduto – spiegano gli esponenti del movimento per l’autonomia – è una dimenticanza, volendo optare per la buona fede, che va severamente censurata. Ci riferiamo al fatto che gli uffici competenti di Palazzo Giganti non hanno inviato al Ministero delle Finanze, così come non è stata pubblicata all’albo pretorio né tantomeno nel sito istituzionale, la parte del regolamento emendato in Aula, su nostra precisa indicazione, in cui si dà la possibilità al soggetto passivo dell’imposta di potere affidare in comodato d’uso a parenti in linea retta, entro il primo grado, le seconde case con rendite catastali fino a 500 euro. Risultato? La fetta di contribuenti agrigentini, interessata alla novità, non ha potuto, vista anche la scadenza per il pagamento della prima rata fissato per oggi, usufruire di questa importante agevolazione che di fatto determina un notevole risparmio per i destinatari della misura. Le seconde case, che rientrano nella fattispecie prevista nell’articolo 7 del regolamento, vengono equiparate, se utilizzate con queste finalità, alle abitazioni principali: quindi evitano di essere soggette al pagamento dell’Imu, la cui aliquota è stata fissata all’8,6 per mille, e di subire, rispetto alla stessa Tasi, l’aliquota più bassa, fissata al 2,5 per mille, piuttosto che sopportare quella più alta che è del 2,8 per mille. Un danno non certamente irrilevante.
Rendendoci conto dell’enorme pasticcio commesso dagli uffici, ci siamo subito attivati richiamando alle loro responsabilità i settori di competenza, i quali, attraverso i vertici dirigenziali, ci è stato assicurato che la seconda rata Tasi di dicembre, quella a saldo, si procederà al conguaglio, compensando o restituendo ai contribuenti i soldi pagati in più rispetto al loro effettivo onere tributario” – concludono Vassallo, Trupia e Mandracchia.
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Tasi, Mpa: pasticcio degli uffici nega agevolazioni e mortifica il lavoro del Consiglio
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