Riceviamo e pubblichiamo
Giuseppe Lentini
“L’assessore Chianetta pone il problema di sporcare o di non sporcare la sua immagine, sull’episodio dell’acquisto dei giocattoli citato dal presidente del Consiglio comunale, all’epoca dei fatti bambino utente dei regali, non si capisce bene fatti agli alunni delle scuole o agli stessi amministratori del tempo.
Io non faccio parte della generazione dell’assessore Chianetta che porta come esempio di vita le sue esperienze nel campo della politica. Lei eroica giovane donna imbevuta della dottrina comunista che tanto bene ha fatto al progresso di Favara.
E siccome Chianetta richiama i fatti, io resto all’interno di questi. I fatti sono sotto gli occhi di tutti. Siamo arrivati all’attuale stato dell’arte per la politica del passato che ha visto protagonista, tra gli altri anche la Chianetta.
La mia generazione subisce i danni e non li ha potuti generare. E’ stata consigliere comunale, provinciale, ha ricoperto incarichi di primo piano nel suo partito, così come il sindaco Manganella. Cosa ha da rimproverare ai nuovi partiti, a Pitruzzella e al nuovo che si affaccia?
E’ l’estremo tentativo di mischiare le carte, anche intimidendo.
Noi continueremo nella nostra strada con coerenza cercando di riparare i danni prodotti da chi ci ha preceduto. Siamo obbligati a farlo per la nostra stessa sopravvivenza. Non ci convinceremo mai sulla riacquistata verginità che qualcuno vuole far credere di avere miracolosamente ricevuta”.