Opposizione e parte della maggioranza hanno presentato il conto al sindaco nella seduta di ieri sera.
Giuseppe Milioti consigliere di maggioranza ed ex assessore ha dichiarato di essere disponibile a votare il piano decennale a condizione “ di non aspettare 90 giorni per vedere i primi risultati. Da domani ed entro un mese il sindaco dovrà dirci cosa vuole calare dentro il piano di equilibrio. Viceversa io per primo presenterò la mozione di sfiducia”.
Non ha fatto sconti la maggioranza, figurarsi l’opposizione.
Antonio Palumbo ha detto di essere contrario al provvedimento per ragioni soggettive e oggettive. Per il consigliere di Rifondazione comunista il Comune è già in dissesto e questa amministrazione non è in grado di gestire, come non lo è stata per le misure correttive chieste dalla Corte dei conti, il riequilibrio di bilancio. Si ritarda un fatto scontato per continuare a fare il sindaco fino all’ultimo senza minimamente valutare i danni alla collettività.
Non bisognava ricorrere alla cessione del credito Ato Gesa, per Michele Lombardo “caricando in questo modo sempre ed esclusivamente sull’utenza virtuosa, che adesso dovrà farsi ulteriore carico del ripianamento decennale”.
La colpa di tutti i mali per Carmelo Vassallo Todaro è del sindaco “dallo stesso momento del licenziamento di Aipa. Lei non può dire agli asili nido che riprenderanno a lavorare perché qualsiasi piano sarà bocciato. Non sia caparbio se ne vada. La sfiducia era un atto dovuto, non è passata e si sono aggiunti altri guai. Se ne vada e tolga tutti dall’imbarazzo. Io sono per ripresentare la sfiducia al sindaco perché la situazione non è bella ed è destinata a peggiorare”.
Per Salvatore Lupo “oggi siamo arrivati alla fine, ma dobbiamo afferrarci alla speranza, quando, strano a dirsi, sappiamo come andranno le cose. Non c’è traccia di ciò che si vuole fare e io stasera voterò senza conoscere. Non voglio decretare il dissesto pur sapendo che solo questione di tempo.
“E’ sonnu ca ti inganna” per Giovanni Bennardo “pensare che Manganella abbia le capacità di salvare il Comune. Da anni si nasconde il dissesto, oggi Manganella dovrebbe avere il coraggio di dimettersi e liberare Favara”.
L’assessore Chianetta ha difeso il sindaco “che non può essere l’unico responsabile del disastro. “E’ facile amministrare quando ci sono i soldi, difficile senza un euro in cassa”.
Il sindaco ha tracciato a grandi linee il suo operato presentando le difficoltà ad amministrare in questo periodo. Ha detto cose assolutamente vere, ma la gente nel suo sindaco vede il curatore dei mali che si danno per scontati presenti in ogni epoca. Ha fatto intendere che darà fin da subito una svolta nel personale comunale che “non avrà più tempo di grattarsi la pancia”. Ha anche parlato di un ritorno al caporalato che ingaggia disperati alla ricerca di lavoro per portarli in Paesi stranieri. C’entra poco con l’argomento, ma è una grave denuncia. Mentre non ha condiviso la scelta delle dimissioni dei consiglieri “ma la rispetto”.
Numerosi i cittadini presenti ai lavori che hanno applaudito le dimissioni dei cinque consiglieri e gli interventi dei consiglieri d’opposizione.
A proposito di dimissioni, altri consiglieri si apprestano a lasciare il mandato politico, grave segnale di sfiducia sui rimedi proposti dal sindaco.
2 commenti
Un tipo disse all’altro: compà, dunni vi furniti a mascari azzariati? Illustre capopopolo ma cosa aspetta a lasciare? quali altri messaggi devono darvi maggiaranza e opposizione? Pregheremo nostro signore affinchè vi illumini. Per l’amore di tutti vada a casa. FAVARA LIBERA
i primi colpevoli sono i consiglieri di maggioranza ca ancora ci liccanu u culu