Il Comune subisce l’ennesima sconfitta giudiziaria, ma la farmacia Centrale resta ancora in attesa di trasferimento.
Nel giudizio davanti al Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo contro il Comune di Favara, la Farmacia della dottoressa Assunta D’Anna ha ottenuto, recentemente, l’annullamento del rinnovato diniego dell’autorizzazione al decentramento dal centro storico, ove insistono tre farmacie nello spazio di pochi metri quadri, alla via Aldo Moro, dove non esiste nessuna farmacia nell’arco di consistenti distanze.
Nulla però è cambiato a fronte della sentenza della giurisdizione amministrativa che, nei giorni scorsi, ha ordinato l’esecuzione della propria decisione ed ha condannato il Comune di Favara al pagamento delle spese processuali.
Ma andiamo con ordine nelle varie tappe di questa storia paradossale che la dice lunga sull’interesse di chi amministra verso i cittadini.
La Farmacia “Centrale” ricorre giurisdizionalmente al TAR, impugnando il provvedimento con il quale il Comune di Favara ha rigettato l’istanza di decentramento presentata al fine di trasferire la propria sede dal centro storico (via Vittorio Emanuele) alla via Aldo Moro, dopo un paio di anni trascorsi burocraticamente tra ritardi e lungaggini amministrative.
L’istanza è motivata anche dall’esistenza di un provvedimento giudiziale di rilascio dei locali della Farmacia per cessata locazione, oltre che dallo spopolamento del centro storico e dall’incremento demografico registrato nei nuovi insediamenti abitativi della zona di via Aldo Moro, priva, dicevamo, di servizio farmaceutico.
La controversia sembrava conclusa con la sentenza Tar del marzo 2014, nella quale i giudici affermano testualmente: “sussistono tutti i presupposti normativamente richiesti per l’accoglimento della istanza di decentramento, cosicché illegittimo appare il diniego frapposto del Comune di Favara, il quale non ha, peraltro, nemmeno adeguatamente esplicitato le ragioni del proprio diniego”.
A fronte di questa sentenza, il Segretario Generale pro-tempore del Comune scrive ai responsabili degli uffici, sollecitandoli sia a predisporre l’annullamento del diniego all’istanza di trasferimento della farmacia, sia a dar corso all’ autorizzazione al trasferimento medesimo; il tutto “al fine di non esporre l’Ente a verosimili giudizi di ottemperanza per il caso di omissione, con correlativi danni economici da ritardo”.
Cosa fatta, il Tar gli da ragione e il Segretario generale ordina di dare seguito alla sentenza. Non è così nel Comune di Favara dove nulla si muove: né per ottemperare alla sentenza, né per eseguire la direttiva del Segretario Generale. Anzi, al contrario, viene reiterato, stavolta, cercando un minimo di motivazione che risulterà, alla prova dei fatti, del tutto infondata, il diniego al decentramento.
A questo punto la farmacia ricorrente è costretta a ulteriori iniziative processuali, ricorrendo ancora al TAR e chiedendo l’annullamento del diniego rinnovato.
Nei giorni scorsi, è così giunta la nuova sentenza: il Tribunale Amministrativo Regionale ha ancora accolto il ricorso della farmacia e ha giudicato illegittimo il reiterato diniego al rilascio dell’autorizzazione al decentramento della Farmacia, ordinando che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.
Dalla lettura della sentenza emerge, nel merito, che il Comune di Favara ha negato ulteriormente il decentramento della farmacia, con un provvedimento comunale che è stato ritenuto sanzionabile per eccesso di potere per insufficienza e contraddittorietà manifesta della motivazione; difetto e carenza di istruttoria; violazione della normativa, per difetto di motivazione in merito alla pregressa istanza di decentramento e all’atto di diffida e messa in mora; eccesso di potere per travisamento di presupposto essenziale; eccesso di potere per non ottemperanza della sentenza TAR del Marzo 2014; illegittimità per violazione della normativa vigente ed eccesso di potere per insufficiente istruttoria, stante anche la mancata adozione dei pareri obbligatori dell’Ordine dei Farmacisti e della ASP di Agrigento; violazione dei principi generali in tema di giusto procedimento; illogicità e irrazionalità manifesta e sviamento dal pubblico interesse;
Come se tutto questo non bastasse nella sentenza, viene rilevato che il Comune non ha tenuto conto dell’ esigenza dell’assistenza farmaceutica, determinata dallo spostamento della popolazione in una zona di nuovo insediamento abitativo, al fine di assicurare una maggiore accessibilità al servizio farmaceutico ed assicurare un’equa distribuzione sul territorio.
E’ davvero così difficile dunque far valere un diritto a Favara? Stavolta, la sentenza verrà ottemperata o il Comune emetterà un terzo diniego con chissà quali nuovi motivi?
Certo, un ennesimo diniego, dopo due sentenze così esplicite, porterà la farmacia a cercare altre vie giudiziarie, quelle che passano per il penale, alla ricerca di eventuali estremi di reato.
Intanto, la zona ad alta intensità abitativa di via Aldo Moro resta senza servizio farmaceutico, mentre il centro storico, sempre più spopolato è servito da tre farmacie a brevissima distanza l’una dall’altra.
8 commenti
Il centro storico è spopolato,3 farmacie nel giro di 700 metri; clienti che di conseguenza scarseggiano; nelle zone periferiche di via Aldo Moro non esiste il servizio di una farmacia….risultato? trovo legittima la motivazione del farmacista che vuole trasferirsi anche per evitare bilanci passivi. è SCANDALOSO il comportamento del Comune di Favara,che non solo nega un diritto del farmacista,ma,ciliegina sulla torta alla fine,I COSTI DELLE SPESE PROCESSUALI GRAVERANNO SUI TARTASSATI FAVARESI !
Si fa davvero fatica a capire…..e cmq dopo aver faticato….non si capisce ancora…..credo che l’opinione pubblica abbia bisogno/diritto….di lumi…….
Viene da pensare come la cosa pubblica venga gestita come se fosse proprieta privata da parte di dirigenti comunali che magari vedono un affare per se o per qualche amico l’aprire una nuova farmacia in un nuovo quartiere e quindi non vogliono concederlo a chi lo chiede legittimamente e senza ungere con qualche regalia gli addetti come in Italia si e’ soliti fare ahime’. Fin quando si ragionera’ cosi c’e’ poco da fare, non ci saranno civilta’, sviluppo e lavoro in quanto una pianta marcia non puo’ crescere ma solo morire.
SE IL DECENTRAMENTO RICHIESTO DAL FARMACISTA E’ PERFETTAMENTE CONFORME A QUANTO PRESCRITTO
DALLA NORMATIVA VIGENTE E LA SUA RICHIESTA
E’ STATA DINIEGATA SENZA ALCUN PLAUSIBILE MOTIVO,
QUALI INTERESSI HA INTESO TUTELARE IL SINDACO?
E A SPESE DI CHI?
si fa davvero fatica a capire quali sarebbero le sottese ragioni di interesse pubblico, volte anche a perseguire un’ottimale distribuzione di sedi farmaceutiche, che ha spinto il Comune di Favara a rinnovare il diniego al decentramento e a non eseguire quanto ordinato e disposto dal Giudice Amministrativo, in palese spregio della pronuncia giurisdizionale ed in contrasto con la nota del proprio Segretario Generale
RESTANO DEL TUTTO IGNOTE LE CONCRETE RAGIONI SOTTESE AL DINIEGO AL DECENTRAMENTO, IL QUALE RISULTA DEL TUTTO IRRAGIONEVOLE E ASSURDO, CONSIDERATO CHE, SOTTO IL PROFILO DELL’INTERESSE PUBBLICO, NON PUO’ ESSERVI ALCUN DUBBIO CIRCA IL MIGLIORAMENTO CHE TALE DECENTRAMENTO COMPORTEREBBE NELL’ASSETTO DELLE FARMACIE DEL COMUNE DI FAVARA.
IL TUTTO NELL’INDIFFERENZA DELL’ ASL E DELL’ORDINE DEI FARMACISTI E DI QUEI SOGGETTI ISTITUZIONALMENTE IMPEGNATI A FAR RISPETTARE LE REGOLE.
ANCHE A FAVARA!
Quando rialzeremo la testa, insieme alla buona politica,
e vivere una stagione di concreto e normale rispetto di quelle
regole poste a presidio di ogni forma di legalità, contro coloro
i quali hanno vissuto di privilegi immeritati e di favori che
mortificano i diritti altrui
MENOMALE CHE STAMANE SI CELEBRA
LA SETTIMANA DELLA LEGALITA’