AL CENTRO LAVORO, TUTELE, SUD E AMBIENTE. PRESENTE LA SICILIA CON DIRIGENTI ED ISCRITTI, DELLE UTL DI CATANIA, SIRACUSA, RAGUSA, GELA. ED ANCORA L’UNIONE REGIONALE SICILIA ED IL GRUPPO TAMBURI IMPERIALI FERLA
“Al via 1 maggio dell’Ugl da Bagnoli in viale Giochi del Mediterraneo. Mentre c’e’ attesa per il comizio del segretario generale, Francesco Paolo Capone, che inizierà alle 12, si stanno radunando sotto il palco sindacalisti, iscritti, lavoratori, giovani, famiglie provenienti da tutta Italia. E di tutte le categorie: dal Pubblico impiego alle Authority, dalle Costruzioni all’Igiene Ambientale, dalla Sicurezza civile ai Metalmeccanici, dal Terziario ai Bancari fino alle Attività ferroviarie.
L’attesa è ritmata dal suono dei fischietti, della musica e delle percussioni del Gruppo tamburi imperiali Ferla al seguito dell’Ugl di Catania, Siracusa, Ragusa, Gela e di tutta l’Unione Regionale Sicilia. Ad arredare la piazza, bandiere e striscioni dell’Ugl Piemonte – Valle d’Aosta, dei Chimici Torino, dell’Ugl di Asti, dell’Ugl di Bologna, di Imola, l’Ugl Costruzioni Caserta, dell’Ugl di San Severo, dell’Ugl Giovani. Uno striscione speciale è dedicato alla città che ospita il 1 maggio dell’Ugl, Napoli, quello dell’Ugl Scuola per l’Istituto Martuscelli per ragazzi non vedenti e ipovedenti provenienti da tutta Italia. Temi al centro della manifestazione e del comizio del segretario generale Francesco Paolo Capone il Lavoro, le Tutele, il Sud e l’Ambiente. Insomma un secco ‘No’ al Jobs Act”.
Anche l’hashtag #1maggio2015Ugl, da utilizzare sui social network, nasce per continuare la mobilitazione di Ugl affinché tornino ad essere prioritari nell’agenda politica e di governo temi essenziali per la crescita del Paese: il Lavoro, quello vero, le Tutele, per tutti, il Sud e l’Ambiente.
I nodi delle politiche di rigore stanno venendo simultaneamente al pettine, ma all’orizzonte nessuna soluzione. Nel Jobs Act così come nel documento di programmazione economica e finanziaria del 2015 (Def), sono assenti risposte alla disoccupazione, alla povertà dilagante, al declino dell’industria e delle infrastrutture, all’incertezza e alla “svalorizzazione” della Scuola, della Pubblica amministrazione, della Sanità, dell’Ambiente, persino della Sicurezza. A partire dal governo tecnico guidato da Mario Monti fino ad arrivare all’esecutivo targato Renzi si assiste ad un sistematico abbandono del Sud. Scelte pericolose e inaccettabili, contrarie alla crescita e allo sviluppo, che l’Ugl ritiene doveroso contrastare e contestare.