Favara non è nuova alle manifestazioni per la pace e per la fratellanza tra i popoli e anche oggi è scesa in piazza per esprimere la vicinanza del paese che conta migliaia di concittadini emigrati e inseriti da generazioni in terra francese.
Il sindaco Manganella ha pensato e organizzato un raduno di solidarietà per le vittime scegliendo come slogan “Nous sommes Paris”.
Hanno aderito alla manifestazione tutte le scuole della città, pochi i cittadini, ma la piazza era strapiena. La poca partecipazione è stata dovuta, molto probabilmente, per l’orario scelto.
Alle ore undici, molti sono al lavoro e non hanno partecipato. Dovevano fare una scelta favorire la partecipazione delle scuole o quella dei cittadini. Hanno optato per la prima soluzione e a mio parere hanno fatto bene, offrendo ai ragazzi la possibilità di meglio formarsi il concetto di pace e di condanna per qualsiasi forma di violenza.
Sicuramente, sbaglia chi sostiene che l’assenza sia dovuta al disinteresse dei favaresi alla strage di Parigi, che, dal canto loro, piangono e condannano il vile attentato. E, in questo senso, bene ha fatto il sindaco a dare corpo al dolore dei suoi concittadini.
Oltre alle scuole, agli insegnanti e ai dirigenti, erano presenti don Giuseppe D’Oriente, fra Giuseppe Maggiore, i ragazzi della tenda del Padre Abramo, alcuni consiglieri comunali, i rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato.
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