PRECARI ENTI LOCALI, VENTURINO (PSE): “FONDO ORDINARIO PER I PRECARI DA FINANZIARE OGNI ANNO, IN TANTI VOGLIONO ANCORA GIOCARE COL FUTURO DI QUESTI LAVORATORI, VITTIME DI UN SISTEMA POLITICO CHE LI HA SEMPRE USATI”
Sono circa 22 mila in Sicilia i precari che svolgono lavorano all’interno degli enti locali siciliani. Tra questi, sono numerosissimi nella provincia di Agrigento.
Delle prospettive di stabilizzazione dei rapporti di lavoro precario, si è discusso venerdì pomeriggio nel corso di un incontro, organizzato dal vice presidente vicario dell’Assemblea Regionale, Antonio Venturino, nella sala della Biblioteca comunale di Agrigento, alla presenza di Gaetano Aiello, collaboratore della vice presidenza vicaria dell’Ars ed esperto in materia di lavoro e pubblica amministrazione, dei sindaci di Raffadali Silvio Cuffaro, di Camastra Angelo Cascià e di oltre un centinaio di precari in rappresentanza di migliaia di lavoratori precari che operano nella provincia di Agrigento. Presente anche il segretario regionale del Psi Giovanni Palillo.
Nel corso della riunione si è tornato a discutere di precariato, delle rivendicazioni e delle prospettive e delle ragioni della stabilizzazione definitiva di tutti i lavoratori, che da anni prestano servizio negli Enti Locali dell’Isola. Venturino è il primo firmatario di due disegni di legge, n. 741 e n. 742, fermi da quasi due anni in V Commissione Lavoro che prevedono un percorso definitivo, attraverso l’applicazione di norme chiare.
“Il disegno di legge approvato dalla Commissione Lavoro all’Ars che riguarda il personale precario in servizio nei Comuni siciliani non risolve assolutamente il problema delle stabilizzazioni”, ha affermato Venturino, “bisogna smetterla con la facile demagogia sui precari che la politica negli anni ha usato a proprio piacimento. Qualcuno ci spieghi che significano contratti a tempo indeterminato con un contributo dell’80% per 10 anni, quindi un tempo chiaro e definito”. “Mantenendo il turn over al 25 per cento come fissato dalla legge statale vigente in materia, saranno pochissimi i soggetti che potranno essere stabilizzati, cioè ogni 4 che vanno in pensione è possibile stabilizzarne 1 – ha sottolineato Venturino -. Inoltre, come prevede il comma 12 quinques dell’art. 30, la decurtazione del 30 per cento del contributo per ogni anno di posticipazione del processo di stabilizzazione vedrà azzerato nell’arco di tre anni l’intero contributo che la Regione eroga agli stessi enti locali. Altro che finanziamento di 10 anni se si rischia a legislazione vigente di perderlo in appena 3 anni.
E’ significativo che la Commissione Lavoro abbia bocciato – ha aggiunto Venturino – i due emendamenti che avevo presentato e che sono le uniche proposte migliorative in materia di precariato negli enti locali, emendamenti che ripresenterò in Aula”. “La buona politica non può che sostenere la riforma organica del settore attraverso il contributo ordinario da finanziare ogni anno – ha proseguito Venturino – L’Assemblea regionale, il Governo con il coinvolgimento dello Stato e i sindacati mettano fine una volta per tutte a questa vicenda che dopo tantissimi anni è diventata triste, in tanti vogliono ancora giocare col futuro dei precari, mentre tutti sanno che non si può utilizzare il personale per oltre 36 mesi senza incorrere nell’abuso come previsto dalla legislazione europea in materia che, ricordo, vale anche per la Sicilia.
E’ evidente che più si avvicinano le scadenze elettorali, più si inventano soluzioni fantasiose e la ragione è sempre la stessa, fare del precariato manovra di massa per fini elettorali. I lavoratori sono vittime di un sistema politico che li ha usati e che vorrebbe continuare ad usarli. Governo e Assemblea regionale – conclude Venturino – abbiano il coraggio di voltare pagina una volta per tutte affrontando con serietà la questione e trovando una soluzione vera, coinvolgendo anche il legislatore statale”.
Il sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro ha sottolineato l’importanza di una legge speciale con risorse da utilizzare esclusivamente per i precari, “serve una legge speciale e i fondi devono essere destinati soltanto a questi lavoratori”. Mentre il sindaco di Camastra Cascià ha sostenuto che “debba essere lo Stato a trovare i soldi e risolvere una volta per tutte questa situazione”.
Nelle proposte di legge, a firma Venturino, è previsto anche un albo per i precari e nel caso in cui i posti previsti in organico siano già completi, la creazione di un ruolo soprannumerario che permetta loro di proseguire il lavoro con gli enti, con la trasformazione del contratto a tempo indeterminato, valorizzando l’esperienza professionale acquisita. Si tratta di proposte che affrontano una volta per tutte la questione per offrire una soluzione definitiva al bacino dei precari della pubblica amministrazione e quelli utilizzati in Attività socialmente utili, i cui contratti scadranno nel dicembre 2014 e 2016, senza alcuna ulteriore possibilità di proroga. Da diverso tempo questi lavoratori hanno superato il limite massimo dei 36 mesi previsto dalla normativa italiana, in applicazione delle leggi comunitarie. Secondo la proposta di Venturino, sia il ruolo unico ad esaurimento che il ruolo soprannumerario non comporteranno aggravi di spese in quanto la stabilizzazione del rapporto di lavoro precario avverrà senza costi aggiuntivi per la Regione siciliana. Inoltre, le leggi regionali e statali previste per i precari vengono estese anche ai lavoratori socialmente utili (Attività socialmente utili).