Tanto peggio, tanto meglio, è ormai questa la filosofia del governo regionale. E’ quasi una sorta di spasmodica ricerca del miglior metodo per peggiorare e affossare definitivamente lo stato di profonda crisi in cui già versa il settore della formazione in Sicilia.
Questi ultimi 10 giorni, per gli operatori della formazione, sono i peggiori degli ultimi 20 anni, nei quali regna sovrana l’incertezza non per il futuro ma, strano a dirsi, per il presente. Un bando di 167 milioni che è in balia del pressapochismo e di scelte scellerate condotte in solitaria arroganza. Ora si tenta persino di convincere un piccolo ente, quasi un topolino nella giungla selvaggia di enti, a ritirare un ricorso verso un’illegittima impostazione di un bando basato su una tabella ghigliottina figlia di un albo abusivo. Si vuole ad ogni costo preservare il privilegio che dura da anni di condizionare la qualità della formazione, costi quel che costi, pur di girare le spalle a quella legalità di cui il governo ha tanto parlato in questi anni. Si preferisce l’immobilismo piuttosto del cambiamento rivoluzionario del quale il principio cardine è la legalità, la trasparenza e il libero mercato
Dinanzi ad una ordinanza del TAR, che in buona sostanza dichiara la partita truccata, non si ravvisa la necessità di ritirare urgentemente un bando e nel gioc0 delle parti si lanciano messaggi mediatici, prima di resurrezione poi di modifica, ed infine di nuovo avviso con conseguenza il rinvio dell’avvio dei corsi. Un governo che nasce con l’aforisma della rivoluzione vittima dell’involuzione, della mancanza di coraggio di guidare un radicale cambiamento in uno dei principali settori dello sviluppo economico.
Un avviso morto all’ottavo mese, nonostante i tentativi di parto cesareo. Tutto si ripete maledettamente. C’è una sorta di incosciente volontà di ripetere molti errori, magari con più arroganza di prima. Un bando nuovo? Altri 8 mesi di vacatio? Questo non era il governo che non avrebbe lasciato a casa un solo lavoratore?
Una cosa, questa volta è certa: non si potrà dare la colpa agli enti se, per esclusiva e manifesta incapacità del governo, licenzieranno i dipendenti.
3 commenti
se gli enti hanno accettato la tabella ghigliottina vuol dire che con le spese rientrano, nessun ente ha mai speso di tasca sua. con l’ avviso 3 l’ assessore vuole garantire il lavoro ai formatori licenziati perchè i soldi ci sono ma gli enti li voglio giustificare come “spese di gestione” non certo per la buona formazione nè per assumere personale professionista ! . la trasparenza e la legalità in Sicilia non esistono
Accettare non significa essere d’accordo!
Inoltre non capisco perché si redigono dei bandi e non si valutano i termini di legge.
Ma esiste un ufficio legale alla Regione?
Io ritengo che chi vuole fare, riesce!
È palese la volontà di non fare bene le cose i politici pensano sempre solo al loro tornaconto!
Ufficio-Legale- alla- Regione? Legale????? Ma dai! Raccontane un’altra!