La Giunta che ieri doveva deliberare il nuovo appalto del servizio di igiene ambientale è stata solo rinviata a oggi pomeriggio per l’assenza dell’assessore Dino Sutera.
Manganella va avanti e non corrisponde al vero l’ipotesi di suo fermarsi in seguito all’invito rivoltogli in questo senso dal Pd, da Area popolare e dalla candidata Gabriella Bruccoleri.
Anzi, ieri, dicevamo, la convocazione è stata rinviata per l’assenza di un componente. Assenza, tra l’altro, non formalmente determinante per la seduta che poteva benissimo concretizzare la proposta da presentare al Consiglio comunale, ma il sindaco ha preteso e pretende che l’atto sia firmato, per la sua importanza, da tutti i componenti della sua squadra.
“Chi non si presenta o chi non firma – ci dice Manganella – sarà immediatamente licenziato. Poi il Consiglio comunale potrà apportare tutte le modifiche che riterrà opportune, approvarlo o bocciarlo, ma io non mi fermo perché devo assicurare un servizio essenziale alla città”.
Chi non firma o non si presenta, in altre parole, farà la fine del licenziato assessore Gioacchino Zarbo.
L’aspetto non, certamente, positivo è l’assenza del confronto sul delicato particolare argomento con la città attraverso la stampa e con i partiti politici, le associazioni di consumatori, i sindacati. Oggi il sindaco ci dice che ha tagliato i costi fin dove ha potuto, che l’appalto sarà della durata di sette anni. Poco, troppo poco, rispetto all’apertura offerta dal dimissionario assessore Agrò e dal licenziato Zarbo. Poco e troppo poco, anche, rispetto al Piano rifiuti che la Regione deve ancora completare. Favara sta confezionando per se stessa un servizio che non gestirà l’attuale sindaco, ma, paradossalmente, i due suoi colleghi che gli succederanno nei prossimi sette anni nell’amministrazione della città.
La problematica vista oggi non lascerebbe alternativa o l’appalto o il rinnovo, senza nemmeno un iter iniziato per il nuovo servizio da dare in gestione. La seconda strada non è percorribile. Vista a monte e non a valle, molti sono gli interrogativi ai quali rispondere, primo tra tutti: perché si è perso tempo?