Manganella con la sua recente esternazione si è guadagnato il fuoco incrociato della candidata a sindaco, Gabriella Bruccoleri, del segretario cittadino del Pd, Carmelo Vitello, e del segretario provinciale, Peppe Zambito, che leggerete in un altro articolo. Come dire, non gli hanno fatto mancare nulla. Del resto doveva aspettarselo ormai alla vigilia della scadenza del suo mandato a sindaco. Con la valigia sul letto molte cose cambiano e molte ne cambieranno a valigia chiusa e portata in mano.
“Il nostro è un partito dinamico e rinnovato – scrive nel suo comunicato Carmelo Vitello – fatto di uomini e donne, di iscritti e militanti che vogliono continuare a credere nel partito, come comunione di valori e di impegno, per cambiare in meglio le cose. In questi mesi con il coinvolgimento di tutte le aree politiche e delle diverse sensibilità stiamo ribadendo l’importanza del pluralismo come risorsa e ricchezza che alimenta la vita democratica del Partito. La costante presenza del deputato locale Tonino Moscatt, la sua passione per questo territorio e per questo partito, il sostegno umano e materiale hanno rappresentato in questi anni un importante stimolo per la crescita collettiva e la partecipazione politica delle nuove generazioni. Ritengo pertanto inappropriato ed ingeneroso l’ennesimo attacco da parte del sindaco Manganella nei confronti dell’on. Moscatt istituzionalmente sempre disponibile a servire questa città insieme all’intera deputazione del Partito Democratico”.
Più diretta è stata Gabriella Bruccoleri alla quale è stato sufficiente denunciare telegraficamente l’attuale disastro cittadino. E a fronte del disastro invocare la discontinuità. Ha detto a chiare lettere, senza utilizzare le toppe troppo piccole della politica, di non essere disponibile a difendere l’indifendibile. Anzi, non è assolutamente interessata a farlo. Così come non è stato interessato, sullo stesso piano, Moscatt e una parte del Pd, che per evitare divisioni a causa del tesseramento di Manganella, hanno fatto buon viso a cattivo gioco, ma a questo si sono limitati, senza mai difendere l’operato dell’attuale sindaco. Lo hanno sopportato e Manganella, dal canto suo, ha sempre saputo di non essere gradito ad una parte consistente del partito. Sa che nessuno ha fatto salti di gioia e le capriole alla notizia del suo ritorno nel partito. Lo hanno ostacolato finché hanno potuto, poi davanti a possibili lacerazioni hanno scelto il danno minore di una convivenza da separati. Al di là degli aspetti personali, mai è mancata la disponibilità politica di Tonino Moscatt sulle vicende favaresi.
Per il resto “questo – continua Vitello – non può più essere il tempo delle polemiche e delle chiacchiere. Questo ormai è il tempo in cui le energie e gli sforzi propositivi di tutti quelli che vogliano contribuire siano a servizio del progetto della Città futura. Questo solo e nient’altro.
Siamo in giro nella città gia da diverse settimane con Gabriella Bruccoleri candidato sindaco e con “Favara nell’Anima”. Siamo fermamente convinti di aver messo a disposizione della collettività il meglio della società nell’esclusivo interesse del Bene Comune. La nostra Città preda dell’indifferenza, del disinteresse civico e della sfiducia, ha urgente bisogno di riappropriarsi del gusto di una rinascita civile, dove la bellezza e l’armonia della vita, in tutte le sue espressioni, diventino criterio fondamentale delle scelte. Serve un nuovo e diverso impegno politico – conclude il segretario cittadino – per questa città ed è indispensabile mettersi alle spalle la politica di questi anni, realizzare un inversione di tendenza nell’azione e nella proposta amministrativa, proporre un azione in grado di superare i limiti del presente ed incarnare un percorso di profondo cambiamento rispetto alle scelte e le prospettive per questa città. Siamo certi che Gabriella Bruccoleri, donna capace, onestà, determinata e libera rappresenta questa sinergia necessaria ad una stagione politica nuova per questa città”.
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#ORABASTAORABASTA
La falsità del discorso di Vitello Giovane provoca la Idiosincrasia cronica.
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