Il prossimo sindaco troverà una situazione finanziaria difficile da gestire, prima ancora di mille problemi di ordinaria amministrazione. Qualcuno si diverte a ripetere che Favara non è un caso isolato, come a dire, ora si che ci vuole, mal “comune” mezzo gaudio. Ovviamente le cose stanno diversamente, ché c’è chi i guai se li è cercati per la sua impreparazione e incapacità.
I tagli ai trasferimenti finanziari regionali ci sono stati per tutti, alcune realtà si sono trovate più preparate altre meno. La differenza l’ha fatta la macchina burocratica, l’utilizzo delle risorse del personale comunale. Ora è indubbio che l’attuale amministrazione non è stata in grado di organizzare al meglio la macchina comunale. Ha navigato a vista e ha commesso errori grandi come il Monte Bianco.
Il sindaco che si insedierà a Giugno prossimo deve iniziare da zero e deve fare in fretta, deve agire con professionalità e lungimiranza. Deve oggi sapere cosa dovrà fare domani.
Le liste delle candidature sono state presentate ieri ed è iniziata ufficialmente la campagna elettorale.
Sette candidati a sindaco: Anna Alba, Gaetano Airò, Gabriella Bruccoleri, Gerlando Nobile, Angelo Messinese, Antonio Palumbo e Antonio Valenti.
Sette candidati e sette progetti per salvare Favara sono un segnale di cambiamento, positivo o negativo lo capiremo solo vivendo, della politica. Sta di fatto che la moltiplicazione delle candidature è figlia di una sorta di ribellione agli ordini di scuderia. La controprova è la superiorità numerica delle liste civiche rispetto a quelle di partito.
Sorge spontanea la domanda: ma, a fronte del cambiamento della politica, l’elettorato ha voglia di cambiare? La risposta la conosceremo, anche in questo caso, solo vivendo.
C’è aria di festa e, quasi, ci siamo dimenticati dei nostri problemi, almeno hanno lasciato spazio alla competizione elettorale. Speriamo di ricordarci quando dovremo affidare alla scheda elettorale la nostra scelta, cosa è stato, in generale, l’attuale Consiglio comunale e l’amministrazione ancora in carica.
Viceversa sarà il colpo di grazia per tutti noi. E si tratterà di suicidio, per averlo voluto noi stessi.